Vivere a Londra: quattro chiacchiere con Flavia

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Vivere a Londra, immergersi nel suo stile, la cultura, le tradizioni e i costumi. Oggi ne parlo con Flavia che tempo fa ha preso questa difficile decisione.

“Non troverai nessuno, soprattutto un intellettuale, che voglia lasciare Londra. No, Sir, quando un uomo è stanco di Londra è stanco della vita; a Londra c’è tutto ciò che questa vita possa offrire.”
(Samuel Johnson)

ponte londra
Tower Bridge

Presentazione

Ciao a tutti, lettori di Pietrolley! Io sono Flavia, 33 anni, vivo a Londra da 6. Condivido con Pietro l’amore per i viaggi e per il travel blogging: ci siamo conosciuti proprio grazie a queste passioni comuni, ma anche dal vivo quando l’anno scorso lui è venuto a visitare questa città. Vivere a Londra non è semplice, con lei ho un rapporto di amore e odio, a volte la maledico ma so che non riuscirei molto facilmente a staccarmi dalle abitudini con cui mi coccola.

Vivo la vita giorno per giorno, amo le regole e i colori, lavoro per vivere e mai il contrario, e appena posso corro in aeroporto per volare da qualche parte anche solo per un weekend.
Scatto una marea di foto e quando torno a casa, appena riesco, racconto tutto sul mio travel blog In Giro Con Fluppa.

Quando e come mai hai deciso di andare via dall’Italia?

In realtà è stato un caso, non l’ho nemmeno deciso io ma la mia migliore amica ed il mio ragazzo insieme 😀 Maggio 2011, lui si era appena laureato e sapeva che la sua figura in UK era pagata molto meglio rispetto all’Italia, l’azienda per cui lavoravo io era da poco andata in fallimento, lei non riusciva a trovare lavoro…così mi hanno presa per le orecchie e trascinata a Londra!

Perchè hai scelto di andare a vivere a Londra?

Anche qui è stato un caso: lei aveva il fratello che si era trasferito a Londra qualche anno prima, lui amava la cultura British da sempre, l’anno prima eravamo stati tutti e 3 a Londra in vacanza e ci eravamo innamorati della città!

Io ero parecchio titubante, non credevo andasse a finire bene, l’unica cosa che mi consolava è che a scuola ero molto brava in Inglese (o almeno così credevo, dai voti alti) e che se ci avessimo ripensato, saremmo potuti sempre tornare in Italia quando avremmo voluto…invece dopo 6 anni siamo ancora tutti e tre qui!

Leggi anche: Cosa vedere a Londra in 4 giorni

E’ stato difficile trovare una sistemazione ed un lavoro?

No, trovare una stanza è stato molto facile anche perchè i prezzi all’epoca erano molto più bassi di oggi! Appena atterrate abbiamo chiesto asilo al fratello della mia amica per un paio di notti, nel frattempo ci siamo messe alla ricerca di un paio di stanze per vivere insieme nella stessa casa e dopo 3 giorni esatti eravamo sistemati.

Per quanto riguarda il lavoro, ci è voluto un pò più di tempo perchè abbiamo dovuto prima aprire i conti in banca e fare tutte le pratiche necessarie per poter essere in regola, ma nel giro di un mese eravamo a posto anche sotto quell’aspetto.

St. Paul’s Cathedral

Com’è stato l’impatto con Londra?

All’inizio bellissimo. Amavo essere circondata da persone di tutte le nazionalità, sentir parlare lingue diverse, osservare le loro usanze, imparare cose nuove, veder crollare pregiudizi, godere dell’affidabilità dei mezzi di trasporto, avere l’imbarazzo della scelta sul cosa fare nel weekend, essere orgogliosa di me stessa per i progressi che facevo al lavoro e ricevere feedback positivi dai miei manager.

Poi dopo un paio d’anni però ho avuto un crollo emotivo: mi mancava tutto, non riuscivo più a vedere le cose lucidamente e sono dovuta tornare in Italia per qualche mese per capire che in effetti la mia vita doveva continuare nella capitale. Così sono rientrata, più convinta che mai, ed ho ricominciato a vivere a Londra con un’altra prospettiva.

Autunno nei parchi di Londra

Ti ha creato difficoltà adattarti allo stile di vita londinese e alle abitudini di questa città?

Si, non ti nego che ho avuto parecchie difficoltà ad uscire dalla mia zona di comfort. Non è stato semplice accettare la completa assenza di estate per come la intendiamo noi (tanto caldo, tanto sole e mare), mi arrabbiavo quando non trovavo degli ingredienti in particolare e non riuscivo a contenere la delusione quando assaggiavo un frutto che non aveva lo stesso sapore che in Italia. Non mi spiegavo la loro mania per il pub, mi ostinavo a tornare a casa dopo lavoro per cambiarmi ed uscire di nuovo, cercavo disperatamente ed invano dei copriletti.

Invece oggi mi ritrovo a correre in metropolitana e per strada, a cenare alle 19.30, ad uscire la mattina presto e ritornare a casa verso le 20 durante il weekend, ad andare al pub direttamente dopo l’ufficio, a girare la città in bici, a brontolare quando fa troppo caldo e ad amare il parco la domenica.

Il mio picco più basso è stato quando ho mangiato una fetta di pizza di Pizza Hut, il mattino dopo, riscaldata nel tostapane! Sono stata quasi diseredata dalla mia famiglia napoletana 😀

Leggi anche: Sette luoghi dove mangiare a Londra

Cosa vorresti consigliare a chi decide di lasciare l’Italia e andare a vivere a Londra?

Consiglierei di pensarci bene! Londra non è il paradiso, bisogna faticare molto per adattarsi ed oggi come non mai, nonostante l’offerta lavorativa sia alta, allo stesso tempo c’è parecchia competizione perchè negli ultimi anni l’emigrazione da diversi Paesi e’ stata pesante. Ho visto troppe persone venire a vivere a Londra quasi per gioco, non sapendo cosa aspettarsi e soprattutto cosa fare, per poi tornare in Italia dopo pochi mesi con la coda tra le gambe.

Agli inglesi piacciono le persone decise, che hanno un obiettivo ed un CV che rispecchia quell’obiettivo. Ah, last but not least, racimolate un gruzzoletto per sopravvivere almeno un paio di mesi durante la ricerca del lavoro: Londra è carissima, tra affitto e mezzi di trasporto se ne vanno via davvero tanti soldi!

Parla di qualche luogo tradizionale e poco turistico per chi decide di viaggiare a Londra

Nella City c’è un bel posto che nessun turista vede mai, si chiama Leandenhall Market: un antico ed elegante mercato vittoriano adattato oggi a galleria commerciale e gastronomica. Se ci passate verso le 17 lo troverete pieno di lavoratori in giacca e cravatta appena usciti dagli uffici, che popolano i pub, bar e ristoranti.

Leandenhall Market

Definisci Londra in 3 parole.

Generosa, perchè se sai come prenderla ti da davvero tanto.
Orgogliosa, perchè ha una dignità e una fierezza che sono davvero difficili da scalfire.  
Eclettica, perchè riesce a fare qualunque cosa con successo.

St. Paul’s

 

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Un ringraziamento a Flavia per aver speso un pò del suo tempo parlandoci della sua storia e del suo modo di vivere a Londra.

16 Commenti

  1. Bellissima intervista ragazzi! Finalmente conosciamo qualche aspetto in più di Flavia e della sua vita da Expat. Una scelta quella di espatriare che ammiro e invidio, pur immaginando benissimo i lati negativi. Eppure mi ritrovo incatenata nel posto in cui vivo al di la della mia volontà! 🙁
    Comunque Flavia ammettilo, non c’è pub che tenga: quando torni giù al Sud la napoletanità sopita esplode all’istante! 😉 Non sono ancora stata a Londra, se dovesse capitare Flà vengo a citofonarti sicuramente! 😛
    Bellissimo il Leandenhall Market *_*
    Saluti a tutti! 😉

  2. I pub inglesi! Adoro l’Inghilterra per questo!
    Quest’anno ho vissuto un paio di mesi a Manchester, e so cosa vuol dire non trovare ingredienti e assaggiare la frutta che non ha lo stesso sapore.

    • Credo che pure la tua esperienza sia stata importante e forte!
      Com’è Manchester?
      Ci andrei anche solo per l’Old Trafford ?

  3. Ho letto avidamente questa intervista, Pietro, perché mi interessa molto capire come le persone vivono il trasferimento in un’altra terra. Uscire dalle proprie abitudini, ricostruirsi e riadattarsi, sono cose non semplici. Mi tolgo tanto di cappello, davanti a tutte le Flavia di questo mondo, perché io non so se sarei mai in grado di fare un salto del genere.
    Belle riflessioni, belle parole, bellissimo il modo di aprirsi e raccontare successi e momenti di sconforto, oltre ad aspetti della quotidianità.
    Bravi ragazzi!
    Claudia B.

    • A me piacerebbe tantissimo! Ma certamente sarebbe una scelta importante e pesante, appunto per l’adattamento a un mondo nuovo!
      Grazie Claudia, buona serata ?

  4. Mi piace questa intervista!! Sia perché ho scoperto qualcosa in più su Flavia, che seguo volentieri come blogger, sia perché Londra mi ha sempre affascinata e mi piace conoscere anche i lati peggiori del vivere lì, visto che a volte mi è capitato di pensare che forse sarebbe la città giusta per me.
    Io sono stata solo qualche mese in Spagna e ovviamente loro sono più vicini a noi in tutto, sia come stile di vita che come clima ecc. quindi non è stato difficile adattarsi… però ecco, andare al supermercato e non trovare gli ingredienti che volevo, quello lo capisco pure io 😀

  5. Ma che bella intervista, davvero molto interessante. Io ho tantissime amiche che vivono a Londra, mentre altri conoscenti se ne sono appunto tornati in Italia con la coda tra le gambe. Sinceramente, se non fossi figlia unica e quindi con rapporti familiari eccessivamente stretti, non esiterei un attimo a trasferirmi all’estero.
    E pensa te che invece io mi arrabbio perchè non riesco a trovare ingredienti british 😀

    • Sarebbe interessante confrontarsi con una realtà differente dalla nostra!
      Io sarei preoccupato per la lingua, visto che conosco le basi, ma quando lo parlano veloce vado in palla ?

  6. Seguo Flavia (come te) da tempo, forse lei anche da prima (non esser geloso adesso). 😉
    Discorderei su alcuni punti della frase di Samuel Johnson e Flavia nella sua intervista ha espresso bene le “mancanze” a cui mi sarei riferita.
    Non è facile vivere all’estero, io lo so bene, ma è bello che persone come Flavia ce la fanno e riescono a trovare i loro equilibri.
    Quando venite entrambi a trovarmi a Lisbona? Vi aspetto!!!!

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