Genova è una città bellissima, ricca di fascino ed eleganza. La si può scoprire in tanti modi, ma uno dei più divertenti è quello di salire su un’auto d’epoca ed esplorare alcuni caratteristici angoli della città. In questo articolo voglio parlarvi di un tour che mi ha permesso di visitare Genova a bordo di uno spettacolare Volkswagen T2.
Visitare Genova: il progetto Slow Vintage Tour
Live it Slow. E’ questo lo slogan che contraddistingue Slow Vintage Tour, azienda genovese che propone nuovi modi di scoprire lentamente una destinazione. Non solo Genova, ma anche pittoresche località della Riviera Ligure, come Camogli e Portofino.
Non per forza a bordo del T2 (che comunque fa la sua gran bella figura!), ma potrete scegliere tra il Maggiolone, la Mini British Open, la Mustang Fastback e tanti altri mezzi storici. Un’esperienza da vivere fino in fondo!
Il blogtour a cui ho partecipato, insieme ad altri due colleghi blogger, è durato una mezza giornata e si è sviluppato in quattro tappe principali:
- cooking class presso il ristorante stellato The Cook Al Cavo
- il borgo marinaro di Boccadasse
- la panoramica Spianata Castelletto
- il pranzo al ristorante The Cook Al Cavo
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Un nuovo modo di visitare Genova: itinerario del tour
1° tappa: il ristorante The Cook Al Cavo
Ritrovo all’uscita della stazione di Genova Brignole ed emozione vera nel trovarsi di fronte il bellissimo furgoncino hippie che ci avrebbe scorrazzato per la città! Dopo le foto di rito, ci siamo piazzati sul T2 e via, è partito il tour!
Prima tappa nei vicoli di Genova, che rappresentano il cuore della città. Esattamente in Vico Falamonica 9R, in pieno centro storico, ha sede il rinomato ristorante dello chef Ivano Ricchebono, una stella Michelin. Pensate che io nella mia vita non ero mai entrato in un locale stellato!
Lo sbigottimento di fronte agli affreschi della sala è stato importante. Un’eleganza e una raffinatezza incredibili, che mi hanno lasciato senza parole. Ma il meglio, o il peggio forse, doveva ancora venire…
Lo chef ci ha lasciato la postazione in cucina: obiettivo impastare. Per fortuna dopo qualche minuto è intervenuto per continuare il lavoro, ma mi permetterei di dire che se quei pansotti erano la fine del mondo, il merito al 90% era nostro! 😀
Scherzi a parte, vedere lo chef, una persona umile e simpatica, preparare i pansotti in salsa di noci è stato molto interessante. Eccezion fatta per Masterchef, per la prima volta ho visto un grande cuoco all’opera.
Dopo il lavoro in cucina, dove abbiamo più fotografato che altro, e la foto con lo chef, siamo andati in Piazza De Ferrari, una delle piazze più belle d’Italia, dove ci aspettava Massimo e il suo van. Prontissimi per la prossima tappa!
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2° tappa: Boccadasse
A Boccadasse ho già messo piede tante volte nel corso degli anni, perchè è uno di quei posticini speciali che fanno innamorare al primo impatto. Se avete intenzione di visitare Genova, non potete proprio tralasciare questo luogo.
Si trova un pò fuori dal centro, a una mezz’oretta buona dalla stazione di Brignole. Ma la passeggiata lungo Corso Italia è molto piacevole. L’ho fatta diverse volte, camminando non ci si accorge neanche del tempo passato e in un attimo si arriva a destinazione.
Noi ci siamo arrivati a bordo del T2 e appena siamo scesi mi sono venuti gli occhi a cuoricino di fronte a questa vista. Insieme a Noeminazza, responsabile del tour, abbiamo passeggiato un pò tra le viuzze del borgo, in mezzo alle case coloratissime che affacciano sulla minuscola spiaggetta, piuttosto popolata quel giorno.
Consiglio, per esperienza, di visitare Boccadasse al tramonto, magari gustando un buon gelato dell’Antica Gelateria Amedeo. Un momento magico, per concludere al meglio una giornata di lavoro e iniziare nella maniera giusta la serata.
3° tappa: la Spianata Castelletto
Altro giro, altro regalo! Eccoci di nuovo a bordo per la prossima avventura. Dal mare siamo saliti su verso i quartieri residenziali di Genova, fermandoci a Castelletto. Perchè proprio qui? Molti lo sapranno già, ma a chi non conosce la città voglio dire che qui si trova il Belvedere Luigi Montaldo, uno strepitoso punto panoramico sui tetti genovesi.
Per i cittadini però è la Spianata Castelletto, un altro luogo speciale della città. Ritrovo di tantissime persone per una slerfa de fugassa sulle panchine del piazzale o per immortalare dall’alto il centro storico (il più vasto d’Europa) e la zona del porto, dove in lontananza svetta la Lanterna, simbolo della città.
Visitare Genova è anche godere del suo fascino da punti di vista diversi, quindi la Spianata dovrà essere per forza inserita nell’itinerario.
4° tappa: pranzo stellato
Di ritorno dalle alture di Castelletto, ultima tappa della giornata, nuovamente in Vico Falamonica. Dapprima abbiamo aperitivato con un fresco cocktail a base di maracuja, in seguito abbiamo gustato il pranzo dello chef Ivano Ricchebono.
Chi ben comincia… Ecco l’acciuga su tela, delizioso antipasto pre-pansotti.
Piatto forte ovviamente i pansotti alla salsa di noci, quelli preparati in mattinata. Risultato? Indovinate! Me ne sarei mangiate tre porzioni!
Conclusione golosa con un dolcino fatto da gelato alla banana, torta al cioccolato e crumble di nocciole.
Insomma, visitare Genova in questo modo si è rivelata un’esperienza fantastica, che spero di ripetere prima o poi! La cucina stellata è stata una graditissima sorpresa, così come il T2 con cui un giorno vorrei fare il giro del mondo! Chi vuole accompagnarmi?
Favoloso questo tour Pietro, hai fatto davvero esperienza di Genova in modo tutto nuovo, non scontato. Deve essere stato divertentissimo… Personalmente avrei pagato per impastare in una cucina di uno chef stellato… A proposito, che spettacolo quel ristorante!! 😍 Il prossimo tour però con una Mustang.. Lovvo!
Bellissima esperienza Ale! Te la straconsiglio.. magari a bordo di una Mustang 😉 Ti ci vedrei bene 😀
Quel ristorante si è rivelata una bella sorpresa, soprattutto quei pansotti, una delizia!
Un tour golosissimo direi. Credo di avertelo già detto ma da qualche tempo Genova mi chiama. 😉
Ho segnato i contatti della slow vintage tour. Grazie.
Molto goloso, sì! Ho mangiato diviniamente! Beh, quando ti decidi a venire, portami due pasteis 😀