Oltre a borghi, città d’arte e campagna a perdita d’occhio, la Toscana vanta anche una costa fatta di mare turchese e lidi selvaggi, nel tratto che va da Cecina fin giù al confine col Lazio. Dunque ecco alcuni consigli sulle spiagge libere della Maremma da considerare per staccare un pò la spina.
Spiagge libere della Maremma: la mia esperienza
Avventura. Questa parola si sposa perfettamente con le spiagge maremmane, immerse nella natura e protette da boschi e pinete.
Ne ho provate diverse e solamente in un caso mi è capitato di parcheggiare quasi di fronte al lido. Tutte le altre mi hanno fatto “sudare”, per poi ripagarmi nel modo migliore.
Per questo motivo mi piace dire che scovare le spiagge libere della Maremma è una sorta d’avventura. Sentieri nel verde, in mezzo a una ricca vegetazione, tra le farfalle che ti svolazzano davanti e i versi continui degli uccellini.
Non spaventatevi però, è tutto tranquillamente fattibile. Voglio solo dire che le infradito magari un’altra volta, mentre la bottiglietta d’acqua anche due grazie!
Per chi viaggia in famiglia, non ci sono problemi. In ogni spiaggia che ho frequentato in Maremma, ho sempre visto bambini, un pò di tutte le età. Si divertono, sguazzano nell’acqua e vanno a caccia di pesciolini armati di maschera od occhialini.
Stesso discorso per chi ama portarsi dietro il proprio animale da compagnia. La Toscana in generale è una regione molto pet friendly e gli amici pelosi sono ben accetti nelle strutture alberghiere, nei ristoranti, nei locali… e al mare. C’è giustamente spazio anche per loro nelle spiagge libere della Maremma!
Quindi, dopo questa doverosa introduzione, andiamo a scoprire insieme alcune delle più belle spiagge libere della Maremma, sulla base della mia personale esperienza.
Nell’articolo, in ordine casuale, vi parlerò di:
- Cala Violina
- Cala Civette
- Tagliata Etrusca e Spacco della Regina
- La Cacciarella
- Cala dello Smeraldo
- Punta di Capomarino
- Buca delle Fate
- Parco Costiero di Rimigliano
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Spiagge libere della Maremma: otto suggerimenti
1. Cala Violina
Non potevo non cominciare dalla spiaggia più rappresentativa e amata della Maremma, la famosa Cala Violina.
Come ogni cosa, ha i suoi pro e i suoi contro. Tuttavia, sono convinto che durante un viaggio in questo angolo di Toscana almeno una volta si debba far tappa a Cala Violina.
L’immagine di copertina dell’articolo è dedicata a lei, una distesa di sabbia finissima bagnata da un mare cristallino e circondata da una folta pineta. Di fronte la vista sull’Isola d’Elba.
Il nome è curioso e deriva dalla sua sabbia “musicale”, composta da granuli di quarzo in grado di emettere caratteristici suoni se sfregati tra loro.
Come arrivare
La spiaggia fa parte della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino ed è accessibile solo a piedi, in bici o in barca.
Sulla SP delle Collacchie è ben segnalata la deviazione per Cala Violina. Qualche km sullo sterrato e si arriva a un parcheggio a pagamento custodito da 150 posti. In estate il costo, sia per auto che per moto, è di 10 € per la giornata, tra le 8 e le 20. Una mazzata!
Dopo aver posteggiato, ci vogliono 1,5 km a piedi per raggiungere la spiaggia. Un sentiero ben segnalato, con una bella discesa che al ritorno si trasforma in salita abbastanza sfiancante.
Appena sopra, in mezzo alla pineta, è presente un food truck che vende panini, hot dog, schiacce, gelati, bibite e caffè.
Tenete bene a mente che è una spiaggia mooolto turistica. Arrivate presto la mattina o diventa un casino. Io ci sono andato un martedì di giugno, alle 08.30 ero lì. Un’ora dopo c’era già il mondo!
2. Cala Civette
Questa è stata la prima delle spiagge libere della Maremma che ho visitato. Un’autentica avventura per arrivare, in mezzo a qualche imprecazione, che se ora ci penso mi viene da ridere.
Il nome deriva da una torre d’avvistamento, di proprietà privata, presente sul promontorio che domina la spiaggia.
Voglio considerarla come una sorella di Cala Violina. Innanzitutto perchè posizionata a pochi km di distanza, dunque sempre nel comune di Scarlino, vicino a Follonica. E poi perchè risulta essere simile, ovvero sabbia fine, fondali bassi e trasparenti, vegetazione tutt’intorno.
Qui niente chioschi, l’atmosfera è puramente selvaggia e per fortuna non vi è tanta calca. Ci si rilassa bene e si fanno piacevoli nuotate, in una spiaggia da cartolina.
Come arrivare
E’ la parte più divertente e strana! Almeno il parcheggio è gratuito, che non è una brutta cosa.
Dalla solita SP c’è la deviazione per il Camping Resort PuntAla. Dopo qualche km, sulla sinistra, ecco il posteggio, aperto dalle 7 alle 21.
Poi si prosegue a piedi fino al camping. Bisogna guardare bene il fiume Alma e seguirne il percorso, dopo aver scavalcato (tranquilli, il passaggio a piedi è consentito) una catena che impedisce l’entrata delle auto.
A un certo punto, per raggiungere Cala Civette, è necessario fare una manovra singolare. Serve letteralmente guadare il fiume, nel momento in cui sfocia nel mare. Attraversatelo e spostatevi sulla riva opposta, proseguendo la camminata sugli scogli ancora per qualche minuto.
Consiglio: guadate il fiume più in là possibile, tanto l’acqua è bassa. Io l’ho fatto prima, sono quasi sprofondato, immergendomi nelle alghe. Un’esperienza vera e propria!
3. Tagliata Etrusca e Spacco della Regina
Siamo nel sud della Maremma, dopo Orbetello. La spiaggia nera di Ansedonia, fatta di sabbia scura e pesante, è molto frequentata dai laziali, distanti pochi km dalla loro regione.
La spiaggia sorge laddove in antichità vi era la città romana di Cosa, una colonia costruita in posizione strategica per i commerci via mare. Del vecchio porto e dei moli rimangono solo ruderi, in parte sommersi dall’acqua.
Ciò che è ancora ben visibile è la Tagliata Etrusca, chiamata erroneamente così in quanto il merito dell’opera è da attribuire ai Romani. Si tratta di un sistema idraulico messo a punto per evitare l’insabbiamento del porto, attraverso il flusso e il reflusso dell’acqua nei canali.
Guardando la parete, in basso a destra, troverete una fenditura nella roccia. E’ lo Spacco della Regina, che secondo una leggenda pareva essere il luogo dove la regina Ansedonia andava a fare il bagno, da cui però non fece più ritorno.
Con torcia e scarpe comode è possibile entrare, passando attraverso cunicoli bui e stretti, fino al momento in cui non arriva la luce dal taglio in alto. L’atmosfera è sicuramente suggestiva e piena di mistero.
Come arrivare
Raggiungere la spiaggia è facile. Dall’Aurelia si prende la deviazione per Ansedonia e si arriva in Via della Tagliata che porta direttamente al lido.
Vi è un parcheggio a pagamento custodito proprio di fronte, ma se proseguite lungo la strada ne troverete un altro gratis sulla destra, più piccolo però.
E’ presente un bar e diversi bidoni della spazzatura, molto comodi.
4. La Cacciarella
Un’altra delle spiagge libere della Maremma che ho apprezzato maggiormente e in cui ho trascorso diverse ore, una mattinata intera praticamente.
La Cacciarella è una delle chicche del Monte Argentario, anticamente isola dell’Arcipelago Toscano e oggi collegato alla terraferma da tre distinte strisce di terra.
Stiamo parlando di una caletta selvaggia e abbastanza nascosta. Piccolina e fatta di ghiaia, perfetta per rilassarsi davanti a un mare meraviglioso.
L’ingresso in acqua, come in molte spiagge della Maremma, deve avvenire lentamente, perchè spesso i fondali sono ricoperti di pietre e quindi si scivola un pò. Basta fare attenzione e tutto va bene.
Gli appassionati di snorkelling troveranno pane per i loro denti: la Cacciarella è il posto giusto per esplorare il mondo sott’acqua.
Come arrivare
E’ una delle prime spiagge libere che s’incontrano uscendo da Porto Santo Stefano. Si prende la Via Panoramica e si imposta Villa Miraglio come destinazione.
I parcheggi sono pochi e fanno presto a riempirsi, quindi arrivateci a un orario decente. Poi solito sentiero che scende fino alla caletta. Occhio che le indicazioni sono sporadiche, c’è il rischio di sbagliare strada, com’è ovviamente successo a me e altre tre persone!
Altre spiagge libere dell’Argentario
Tra le calette da segnalare, c’è sicuramente la più famosa, Cala del Gesso. Bellissima, ma molto frequentata. Attenzione a dove parcheggiate, perchè le multe sono frequenti.
Un’altra molto carina è l’Acquadolce, in cui sono andato sul tardo pomeriggio. Scelta sbagliata, in quanto il bosco che circonda la spiaggia la ripara anche dai raggi solari.
5. Cala dello Smeraldo
Arrivare all’Isola del Giglio alle 9 del mattino, incamminarsi e scorgere questa deliziosa caletta. Eccola, dai colori incredibili. Una piscina gioiello, da non perdere.
Così ho pensato, mentre scattavo imperterrito. Peccato però che la Cala dello Smeraldo sia stata una grande delusione.
Un insieme di massi e ciottoli, dove per stendere un asciugamano e riposare devi sicuramente adattarti.
Il problema maggiore è la sporcizia, anche nell’acqua purtroppo. Favolosa per le foto e basta, oppure se ci arrivi via mare.
In questo caso si può dire che l’apparenza inganna, almeno per la mia esperienza personale. Provate, perchè ho letto molte recensioni positive, e poi ditemi come vi siete trovati.
Come arrivare
Semplice arrivare alla Cala dello Smeraldo. Da Giglio Porto si prende la via che sale verso il cimitero e si prosegue in direzione della celebre Spiaggia delle Cannelle.
Poco prima noterete dall’alto questa caletta che v’invoglierà a raggiungerla. Sentierino facile, fatto di scalini, e in due minuti ci siete.
6. Punta di Capomarino
Cercate una spiaggia piccola, tranquilla, dove respirare la quiete a pieni polmoni, rilassandovi davanti a un mare cristallino? Punta di Capomarino è la risposta.
Per fortuna sull’Isola del Giglio la maggior parte dei visitatori opta per le spiagge delle Cannelle e delle Caldane. Per carità, belle, però non so quanto si possa staccare nel vero senso della parola.
Invece Punta di Capomarino rimane una minuscola baia silenziosa, fatta di scogli e massi lisci di buona dimensione. Niente sabbia, ma spazio per l’asciugamano c’è. Pochissime persone e acqua ideale per gli snorkelisti.
Non fosse stato per la mia voglia di scoprire altre spiagge libere della Maremma, sarei rimasto lì tutto il giorno!
Come arrivare
Punta di Capomarino si trova al termine del solito sentiero sterrato, semplice e fattibile per tutti. La strada è quella per la spiaggia delle Caldane, poco dopo aver superato le Cannelle.
Quindi raggiungibilissima a piedi in mezz’oretta di comoda camminata da Giglio Porto. Ve la suggerisco caldamente!
Altre spiagge del Giglio
Oltre a quelle menzionate, sempre in prossimità del porto da cui partono i traghetti per Monte Argentario, c’è la spiaggia dell’Arenella.
La strada per arrivarci è opposta a quella delle Cannelle ed è in salita. Poi si scende giù fino a toccare questa spiaggia che unisce la parte libera all’attrezzata.
Servizi e bar presenti, mare pulito ma molta gente, soprattutto famiglie con bambini.
7. Buca delle Fate
Dalla provincia grossetana ci spostiamo a nord, in quella livornese. Nei pressi di Piombino si trova una delle più belle spiagge libere della Maremma.
Siamo lungo la Costa degli Etruschi, precisamente nel Golfo di Baratti, dove l’antico popolo fondò diversi insediamenti. Uno di questi è la cittadina di Populonia, oggi un importante sito archeologico.
La caletta è fatta di sassi e ciottoli, ma posto se ne trova sempre. La presenza della natura è molto forte, con tanta macchia mediterranea a caratterizzare questo lembo di costa toscana.
Per l’ingresso in acqua è lo stesso discorso di altre calette della Maremma: fondali pieni di pietre. Quindi muovetevi lentamente o, all’occorrenza, procuratevi scarpette da scoglio.
Come arrivare
Arrivare alla Buca delle Fate non è difficile. Attraverso la SP della Principessa, in direzione Populonia, raggiungete il piazzale sterrato del Reciso, dove potete lasciare l’auto gratuitamente.
In seguito osservate bene e salite su una scaletta di legno. Scavalcandola sarete dall’altra parte e potrete iniziare il percorso che conduce alla spiaggia.
Lungo il tragitto v’imbatterete in alcuni resti dell’antica necropoli etrusca di Populonia, come le tombe ipogee.
8. Parco Costiero di Rimigliano
Salendo ancora più a nord, a pochi passi dalla località turistica di San Vincenzo, si entra a contatto col Parco Costiero di Rimigliano.
E’ un’altra zona della Maremma amata da chi vuole andare al mare. Occupa circa 6 km di costa, fatta di grandi distese di sabbia dorata e tanto spazio dove posizionarsi.
Anche qui la spiaggia è riparata da una folta foresta di pini e lecci, mentre salta all’occhio un caratteristico sistema di dune.
Questa spiaggia è stato il mio ultimo contatto con la Maremma. Mare molto mosso purtroppo e un pò di vento, ma atmosfera giusta. La cosa che mi è piaciuta è che non c’è affollamento e le dimensioni del lido sono grosse.
Come arrivare
Seguite queste indicazioni su Google Maps e lasciate l’auto sulla parte destra, dove ci sono parcheggi gratuiti.
Ci sono diversi accessi al parco. Questo è il numero 8. Dopo aver superato la Locanda, iniziate il sentiero nel bosco che in pochi minuti porta alla playa.
Non ci sono bar, quindi vi consiglio di rifornirvi direttamente alla Locanda Oceano Mare, dove eventualmente potete anche pranzare.
Ecco, ora avete un’idea più chiara riguardo le spiagge libere della Maremma da scegliere. Ditemi, ne conoscete altre? Avete mai preso in considerazione l’idea delle vacanze al mare in questa parte di Toscana?
Se siete interessati a sapere di più sul mio viaggio in Maremma, trovate le stories in evidenza sul canale Instagram.
Ciao 🙂 Questo articolo – un ottimo lavoro, davvero, complimenti!
Ti ringrazio molto per descrivere i Tuoi osservazioni ed esperienze con le spiaggie della Maremma – scritti in modo inspirante e tante volte divertente, ho letto con un grande sorriso 🙂 Sogno di visitare tutte le spiaggie che proponi
Tanti saluti da PL
P.S. Ancora anche io sono costretta di guardare i costi, per esempio dei parcheggi etc. Speriamo di diventare i millionari e non fare piu’ l’attenzione a queste piccole cose 🙂
Ciao! Grazie per i complimenti 🙂 Ti auguro in futuro di poter fare un bel viaggio in Maremma, magari da milionaria 😉