C’è poco da fare, quando partiamo senza avere addosso aspettative riceviamo sempre gradite sorprese. Ho trascorso una settimana in Maremma, decisa all’ultimo momento, e ora ne conservo un bellissimo ricordo. Siete curiosi di scoprire la mia esperienza? Ve ne parlo in questa guida.
Una settimana in Maremma: itinerario di viaggio
Trascorrere una settimana in Maremma rende felice. Questa storica terra della Toscana, per fortuna ancora poco inflazionata, permette di vivere un’esperienza a 360°, totale, a pieni polmoni.
La Maremma grossetana, che si spinge fino al confine con il Lazio, è una meta perfetta per le vacanze, perchè si può fare di tutto. Relax in spiaggia, visita a borghi e cittadine colorate, escursioni a piedi o in bici a stretto contatto con la natura.
Non mancano parchi e riserve naturali, laghi, siti minerari. Isole, promontori, villaggi scolpiti nel tufo e paesaggi di campagna da cartolina. E se vi dicessi terme naturali aggratis? Il tutto condito da una semplice e tradizionale cucina. A me viene voglia di teletrasportarmi lì.
Una settimana in Maremma: dove dormire
Per fare una settimana in Maremma, suggerisco di soggiornare a Castiglione della Pescaia, nel caso vogliate evitare un percorso on the road.
Questa località si trova in ottima posizione per non perdere le bellezze che offre la zona, a poca/media distanza da tutto. Per esempio Grosseto, capoluogo di provincia, si trova a 25 minuti d’auto, mentre la splendida Pitigliano a un’ora e quaranta minuti.
Nel mio caso ho scelto di dormire in un luogo dove l’unico rumore è rappresentato dai versi degli uccellini. Quiete estrema, nel verde, in una tenuta di circa 80 ettari situata a 2 km dal centro. Si chiama Agriturismo Valborgina e, se volete tranquillità, è il posto giusto.
Ok, adesso è arrivato il momento di parlarvi di cosa fare in una settimana in Maremma. Ecco le tappe del mio viaggio, quelle che non possono assolutamente mancare.
Pronti a partire con me alla scoperta della Maremma toscana? Andiamo!
Una settimana in Maremma, cosa vedere
Castiglione della Pescaia
Parto da qui, dalla località costiera che mi ha dato il benvenuto in Maremma. Ho scelto Castiglione della Pescaia perchè, oltre a trovarsi in posizione strategica, è affacciata sul mare e ha un centro storico molto suggestivo.
Sia che alloggiate qui che lo facciate altrove, questa cittadina merita sicuramente una visita. C’è un grosso parcheggio a pagamento lungo il porto-canale, costituito alla foce del fiume Bruna, mentre subito dopo ce n’è un altro sterrato che su Google Maps trovate come Park Casti.
Una volta posteggiata l’auto inoltratevi lungo la bella passeggiata sulla banchina, dove si trovano bar e gelaterie, fino a raggiungere il faro. Da qui si gode di un favoloso tramonto sul mare.
Castiglione della Pescaia si divide in due parti. Quella bassa è il fulcro commerciale, pieno di negozi e locali, mentre la parte alta si trova arroccata sulle sommità del Poggio Petriccio, racchiusa dalle mura.
Si accede al Borgo Medievale attraversando la Porta Urbica, immergendosi in un’atmosfera di silenzio quasi surreale. Palazzi antichi, come Palazzo Centurioni e Palazzo Camaiori, e case in pietra caratterizzano il quartiere più bello della città, insieme alla cinquecentesca Chiesa di S. Giovanni.
Un intreccio di viuzze porta al vecchio Castello, ora proprietà privata e non visitabile. Però non perdetevi il panorama dai bastioni, seduti su una comoda panchina di legno.
Consiglio: recatevi verso il cimitero, in cima alla salita, e lasciate l’auto nel parcheggio. Scendete a piedi, direzione Grosseto, per cento metri e ammirate lo scenario davanti ai vostri occhi. Al tramonto ancora meglio!
La sera, se volete assaggiare la cucina tradizionale maremmana lì nei dintorni, a pochi km c’è la Trattoria Da Grazia. Ne ho parlato nel mio articolo sui locali dove mangiare in Maremma.
Colline Metallifere
La Maremma più autentica e selvaggia, quella che in pochi conoscono. Il Parco delle Colline Metallifere, nato nel 2002 e nominato geoparco dall’Unesco nel 2010, è una sorta di museo a cielo aperto.
Un territorio esteso, racchiuso tra le province di Grosseto, Siena, Pisa e Livorno. Un entroterra fitto di boschi, foreste e specchi d’acqua. Tra le colline saltuariamente spuntano borghi dove l’atmosfera è rimasta all’epoca medievale, come l’incantevole Massa Marittima.
A caratterizzare il territorio sono i giacimenti minerari che da secoli pullulano nel sottosuolo. Per questa ragione sono presenti i resti di pozzi e vecchie miniere che facevano da padrone nella zona, dove si estraeva ferro, rame, piombo, zinco, argento.
Massa Marittima
Massa Marittima è il centro principale delle Colline Metallifere, delimitato dalla cinta muraria. E’ un borgo dove passeggiare lentamente, per poi fermarsi a fare un aperitivo a base di tagliere misto e calice di Monteregio.
Piazza Garibaldi è il cuore di Massa. Qui trovano posto la Cattedrale di San Cerbone, il Palazzo del Podestà, sede del Museo Archeologico, e il Palazzo dei Priori, che ospita il Municipio.
Appena dietro si trova la Fonte dell’Abbondanza, un edificio monumentale formato da tre arcate a sesto e altrettante vasche, che ora non contengono più l’acqua. La fonte veniva usata come approvigionamento idrico e, al piano superiore, magazzino per i cereali. Bellissimo l’affresco presente su una parete, l’Albero della Fecondità.
Imperdibile la salita sulla Torre del Candeliere, o Torre dell’Orologio, chiamata così per l’abitudine di tenere acceso un fuoco sulla cima. E’ collegata al Cassero Senese attraverso un arco percorribile. La vista dalla torre ripaga i 3 euro d’ingresso.
Lago dell’Accesa
A dieci minuti dal comune di Massa Marittima si trova il Lago dell’Accesa, un luogo molto apprezzato dai locali.
E’ un bacino lacustre di piccole dimensioni ma profondo, dove la gente ama rilassarsi e fare il bagno durante la bella stagione.
Laddove sorge oggi il Lago dell’Accesa, un tempo vi era un insediamento etrusco formato da ben cinque necropoli, che sfruttava la ricchezza mineraria del sottosuolo per crescere e svilupparsi.
Parco delle Biancane
Nei pressi di Monterotondo Marittimo è collocato un particolare sito naturalistico, una meta davvero irrinunciabile se si trascorre una settimana in Maremma.
Parliamo di un vero e proprio parco che prende il nome dal colore bianco delle rocce presenti. La caratteristica del luogo è data dai costanti fenomeni geotermici che si verificano, soffioni boraciferi, fuoriuscite di vapore bollente dal terreno ed emanazioni di anidride carbonica (mofete).
La visita dura un’oretta. A me è piaciuto tantissimo questo posto, ho fatto il percorso e ho trovato scenari molto suggestivi.
Il sito, facente parte del Parco delle Colline Metallifere, è aperto 24 ore su 24 e non ha costo d’ingresso.
Grosseto
Quando mi sono informato su cosa fare in una settimana in Maremma, prima di partire, non ho trovato quasi nulla su Grosseto.
Io penso che, come capoluogo di provincia e centro maggiore dell’area, meriti una visita di qualche ora. Anche perchè si tratta di una città a misura d’uomo, tranquilla e piacevole.
In Piazza Duomo spicca la maestosa Cattedrale di San Lorenzo, la cui facciata ottocentesca è stata realizzata con marmo rosso estratto dalle cave di Caldana, adoperato tra l’altro anche nel Duomo di Siena e nella Porta Santa del Vaticano.
Subito a due passi, in Piazza Dante, si ritaglia un posto Palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia.
Proseguite la visita verso Piazza Baccarini, dov’è collocato il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, che ripercorre un pò la storia dell’area toscana, dai primissimi insediamenti fino ai giorni nostri.
Grosseto è una delle cinque città italiane, assieme a Lucca, Ferrara, Bergamo e Padova, il cui centro storico circondato da mura con bastioni è rimasto intatto nel tempo. E’ possibile salire e fare il percorso a piedi, tra runners, famiglie a passeggio e giovani coppiette sulle panchine.
Consiglio: sulla strada tra Castiglione della Pescaia e Grosseto si trovano diversi campi di girasoli. Io mi sono fermato, sono sicuro lo farete anche voi.
Leggi anche: Un giorno a Lucca, itinerario a piedi
Riserva Naturale Diaccia Botrona
Questo posto, situato a Castiglione della Pescaia, è una delle chicche assolute della Maremma. Visitarla significa vivere un’esperienza autentica e di notevole interesse.
La Riserva è un’area naturale protetta, dichiarata zona umida di valore internazionale nel 1971. E’ ciò che resta del vecchio Lago Prile, quasi del tutto prosciugato dalle opere di bonifica della Maremma avviate dalla famiglia Lorena nel ‘700, al fine di rivitalizzare una storica regione falcidiata dalla malaria.
Ospita una vegetazione variegata, con diverse specie di piante: salici, olmi, pioppi bianchi, orchidee. Importante presenza anche della fauna, con numerosi animali diversi, tra cui spiccano gli uccelli migratori: fenicotteri, gru, falchi pescatori, aironi bianchi, e tanti altri.
Per la visita suggerisco di prenotare il tour in barchino, dove una guida di Maremmagica spiega la storia della Riserva e mostra da vicino la ricca fauna che la abita.
Parco Regionale della Maremma
L’avrete ormai capito, trascorrere una settimana in Maremma vuol dire immergersi completamente nella bellezza della natura.
Il posto per eccellenza dove farlo è rappresentato dal Parco Regionale della Maremma, un’area naturale protetta di quasi 10.000 ettari che si estende lungo 25 km di costa, fino al promontorio di Talamone.
E’ stato il primo parco istituito in Toscana, nel 1975, e il secondo in tutta Italia. Per come la vedo io, non si può dire di esser stati davvero in Maremma senza aver messo piede nel Parco almeno una volta.
Colpisce la grande varietà di ambienti ed ecosistemi, quindi specie floreali e faunistiche. Si passa dagli ambienti paludosi a quelli forestali, attraverso pinete, oliveti, vigneti, praterie. Durante il tour s’incontrano grotte, laghetti, corsi d’acqua e spiagge con dune.
Tra gli animali c’è l’imbarazzo della scelta. Potete sicuramente intravedere caprioli, daini, volpi, lepri e diversi tipi di uccelli.
L’ingresso è a pagamento e permette di addentrarsi nel Parco scegliendo tra differenti modalità: a piedi, a cavallo, in bici, in canoa o in carrozza. Volendo ci sono anche escursioni ed esperienze notturne, come un suggestivo tramonto in canoa.
Io ho scelto di dedicarle una giornata. Ho optato per un itinerario a piedi che vi straconsiglio: il giro delle torri.
Si parte dal parcheggio dei Pinottolai e ci si avvia nei folti boschi del Parco, raggiungendo due imponenti torri d’avvistamento: la Torre di Castelmarino e la Torre di Collelungo. Poi si scende nella bella spiaggia posizionata sotto quest’ultima torre e infine si torna indietro. Esperienza favolosa!
Monte Argentario
Nasce come isola dell’Arcipelago Toscano, ma col passare del tempo l’azione delle correnti marine e del fiume contribuisce a creare due tomboli, ovvero lunghi cordoni di sabbia che uniscono l’isola alla terraferma.
Oggi, oltre ai due amati tomboli della Feniglia e della Giannella, c’è una strada artificiale che collega i comuni di Orbetello e appunto Monte Argentario.
All’Argentario ci si va principalmente per una ragione: il mare. Ci sono infatti numerose baie, dalle più lunghe alle piccole cale, dalle più frequentate a quelle semi nascoste.
Nell’articolo che ho scritto sulle spiagge libere della Maremma ve ne svelo una davvero molto carina e tranquilla, lontana dalla massa turistica. Se amate la quiete, questa fa per voi!
Il punto nevralgico di Monte Argentario è la località di Porto Santo Stefano. Sappiate che è trafficata e che praticamente non ci sono parcheggi liberi.
Tuttavia mi sento di consigliarvi una passeggiata, dal lungomare fin su alla fortezza spagnola del XVII secolo. Il centro è pittoresco, pieno di colori, fatto di stradine e scalinate panoramiche.
Poi prendete la macchina e dirigetevi a Porto Ercole, il cui nome è presente nella lista dei borghi più belli d’Italia. E’ un villaggio di pescatori, protetto da una cinta muraria costruita dai Senesi e da ben tre fortificazioni, realizzate durante l’occupazione spagnola: Forte Filippo, Forte Stella e Forte Santa Caterina.
Tra le cose da vedere, il vecchio Ospedale di Santa Croce, dov’è morto Caravaggio, e la Chiesa di Sant’Erasmo. Entrambi gli edifici sono situati nella parte più antica del borgo. Per un super pranorama sul porto, Piazza Santa Barbara è la risposta.
Orbetello
Rientrando da Monte Argentario, fermatevi ad Orbetello. Potete anche andarci a piedi, lungo la diga leopoldiana: bastano dieci minuti. Da qui riuscirete a scorgere il vecchio mulino che esce dall’acqua, adoperato un tempo per macinare il grano e oggi deposito di reti da pesca.
Orbetello ha una forma particolare, stretta e allungata verso l’Argentario. Il centro storico è molto, molto carino, pieno di case colorate. In Piazza della Repubblica si trova il Duomo di origine romanica, forse costruito su un tempio etrusco, mentre la polveriera Guzman ospita il Museo Archeologico.
Orbetello è il cuore della Laguna, ambiente umido di valore internazionale, dove nidificano diverse specie di volatili. E’ separata dal mare dalle lingue di sabbia della Feniglia e della Giannella.
Isola del Giglio
Da Porto Santo Stefano partono ogni giorno traghetti diretti all’Isola del Giglio e la vicina Giannutri. Volendo si può anche imbarcare l’auto, ma costa molto.
Io ho passato qui una giornata, principalmente a spiaggia. Se potete, fermatevi un giorno in più. Purtroppo senza macchina non sono riuscito a visitare Giglio Castello, splendido borgo fortificato, raggiungibile anche in autobus o taxi.
L’isola è di dimensioni ridotte, bagnata da un mare meraviglioso e pulito, perfetto per fare snorkelling. Ci sono tante calette e spiagge interessanti: vi consiglio Punta di Capomarino, oasi di pace, e le più famose Spiaggia delle Cannelle e Spiaggia delle Caldane.
Oltre alle spiaggia, potete noleggiare una bicicletta, o un’e-bike, e fare una bella escursione lungo i sentieri dell’isola. Con la macchina o lo scooter invece si può raggiungere il Faro di Capel Rosso, posizionato nell’estremità meridionale del Giglio.
Dalle parti di Giglio Campese, prettamente turistica, c’è una grande spiaggia impreziosita dalla presenza di una torre medicea e un faraglione. Sul sentiero che porta a quest’ultimo raggiungete la località Franco e inoltratevi lungo le gallerie delle vecchie miniere di ferro.
Valle del Fiora
Una delle cose da fare in una settimana in Maremma è prendere una giornata per visitare le città del tufo.
Quest’area, fatta di dolci colline e paesaggi mozzafiato, si trova nell’entroterra toscano, a poche decine di km dal mare.
Borghi fantastici e dove trovarli. Qui, abbarbicati su speroni rocciosi a strapiombo sul fiume Fiora. Ce ne sono diversi, ognuno con la propria impronta. Io ne ho scelti tre: Sovana, Sorano e Pitigliano.
Sovana
E’ una frazione del comune di Sorano ed è tra i borghi più belli d’Italia. Come dar torto all’associazione? Sovana è una piccola perla della Maremma.
Sulla strada per arrivare al paese, poco prima, si possono visitare le necropoli etrusche, patrimonio di valore inestimabile lasciatoci dall’antica popolazione.
Sovana è un semplice villaggio. Una volta parcheggiato immettetevi in Via del Pretorio e percorretela tutta con calma, dal Duomo fino alla Rocca Aldobrandesca. E’ una stradina meravigliosa, su cui s’affacciano case in pietra ornate da vasi di fiori.
Piazza del Pretorio è il centro del borgo, dove sono situati diversi edifici. Tra questi Palazzo dell’Archivio, che ospitava il Municipio, Palazzo Pretorio, la Chiesa di S. Maria e l’ex Chiesa di S. Mamiliano, dov’è conservato il Tesoro di Sovana, costituito da 498 monete d’oro.
Sorano
Mi prendereste per pazzo se vi dicessi che ho preferito di più passeggiare per Sorano rispetto a Pitigliano. Eppure è così, e il motivo è semplice: non c’era praticamente nessuno.
Sorano mi ha piacevolmente colpito fin dal momento in cui ho parcheggiato l’auto, in corrispondenza del cartello d’ingresso nel paese.
Il territorio in cui si trova Sorano è un’area collinare che dal fiume Fiora sale verso i Monti Volsini. A dominare il borgo ci pensa l’imponente Fortezza Orsini, sede del Museo del Medioevo e del Rinascimento, che contiene una pregiata collezione di ceramiche antiche.
Scendendo ci si ritrova nel caratteristico centro storico di Sorano, a cui s’accede attraversando l’Arco del Ferrini. Entrate nella duecentesca Collegiata di San Nicola e poi perdetevi tra le viuzze silenziose del borgo. Nei pressi del Cortilone, ex granaio Mediceo, salite sul Masso Leopoldino, una particolare fortificazione che offre una splendida vista sui dintorni.
Pitigliano
Ultima tappa nella celebre Pitigliano, una delle località più amate dai turisti. Lo skyline che s’intravede dalla strada parla da solo. Bisogna fermarsi, scendere dall’auto e scattare una foto.
A Pitigliano il tempo si è fermato da secoli. Lo si capisce subito dal maestoso Acquedotto Mediceo, situato in Piazza Fortezza, che alimenta le tre fontane di Piazza della Repubblica. Nei pressi dell’acquedotto si trova Palazzo Orsini, sede di due musei.
Il centro è raccolto e a misura d’uomo, formato da tre strade principali collegate da un folto dedalo di vicoletti fioriti. In Piazza San Gregorio è collocata la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, arredata in stile barocco, mentre più avanti c’è la Chiesa di San Rocco, la più vecchia del paese.
Fate un giro in Via Zuccarelli, situata nel quartiere ebraico, e fermatevi al Forno del Ghetto. Non lasciate Pitigliano senza aver prima acquistato gli sfratti, biscotti tipici a forma di bastone utilizzati in passato per allontanare le famiglie dalla loro abitazione.
Leggi anche: Alta Maremma, tre borghi da visitare
Cascate del Mulino
A inizio post ho accennato a terme naturali gratuite, ricordate? Bene, eccoci qui a parlare di questo posto unico e speciale.
Se fate un viaggio di una settimana in Maremma, almeno una mezza giornata dovete dedicarla alle splendide Cascate del Mulino.
Siamo a Saturnia, frazione di Manciano, una cinquantina di km da Grosseto. In un paesaggio ricco di campi e vigneti ecco che spunta una costruzione in pietra e sotto diverse piscine calcaree disposte a cascata.
Le Cascate del Mulino, o del Gorello, sono originate dalla fuoriuscita di acqua termale a 37°, proveniente da una sorgente naturale situata sul Monte Amiata. Insomma, il posto perfetto per rigenerarsi!
Sono sempre aperte, giorno e notte, tutto l’anno. C’è un grosso parcheggio libero a pochi metri dall’ingresso. Si paga soltanto il bar e l’eventuale utilizzo della doccia.
Vi consiglio, se potete, di evitare il weekend -soprattutto d’estate- e di andare al mattino presto. Ricordate le scarpette da scoglio, perchè c’è il rischio di scivolare e farsi male.
Nelle vicinanze di Saturnia, ci sono i borghi medievali di Manciano e Montemerano. Perchè non fare una sosta enogastronomica, dopo esservi rilassati per bene alle Cascate? Io ci farei un pensierino!
Siamo giunti al termine di quest’articolo. Vi siete segnati le cose da non perdere durante un viaggio di una settimana in Maremma?
Se avete bisogno di chiarimenti o se volete semplicemente raccontarmi la vostra esperienza, lasciate un commento qua sotto o mandatemi un messaggio sulla mia pagina Facebook.
Non ti sei fatto mancare nulla. Devo dire che la Maremma ne ha per tutti i gusti. Tra le aree nei miei pensieri. Chissà se riuscirò!
È da prendere seriamente in considerazione! Ma comprendo che non è comodissima per te 😌
Io, Marghe, ero stata diversi anni fa nel grossetano, ma alcune di queste meraviglie non le avevo prese in considerazione! Faremo tesoro dei consigli raccolti in questo articolo!
Mi fa piacere ragazzi! Segnatevi tutto, la Maremma vi aspetta! 😊
Oltre alle cascate del Mulino segnalo le terme di San Filippo e le terme di Petriolo, tutte e due con accesso libero!
Grazie mille!