Quando Musement mi ha dato la possibilità di visitare una delle più belle residenze barocche del nostro Paese, ho preso al volo l’occasione. In questo articolo voglio parlarvi della Reggia di Venaria Reale, antica tenuta sabauda dagli interni sfarzosi e dai favolosi Giardini.
Reggia di Venaria Reale: informazioni utili
Come arrivare
La Reggia di Venaria Reale è situata proprio a Venaria Reale, cittadina di poco più di 34.000 abitanti posizionata a 10 km da Torino. Essa è sede, oltre che della residenza sabauda, anche del Parco Regionale La Mandria, il primo parco istituito in Italia.
Arrivare alla Reggia è semplice, si può fare in diversi modi:
- Aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Torino Caselle, a 20 minuti d’auto.
- Treno: linea Torino Dora – Ceres del Servizio Ferroviario Metropolitano.
- Auto: si prende la tangenziale di Torino Nord e si esce a Venaria o a Savonera/Venaria. 3 parcheggi: “Castellamonte”, “Carlo Emanuele II” e “Juvarra”.
- Bus: linea GTT Venaria Express, dal centro di Torino e dalla stazione di Porta Susa; autobus GTT nr. 72 o 11 dal centro.
- Taxi: partenze dalle stazioni di Torino Porta Nuova e Porta Susa e dall’aeroporto: costo 24 €.
Consiglio di muovervi coi bus di linea. Ci vuole un’ora per raggiungere la Reggia di Venaria Reale dal centro torinese. Il prezzo del Venaria Express è di 1,70 € a corsa da lunedì a venerdì e 7 € (tutto il giorno) sabato e domenica.
Prezzi e orari
Prezzi
Ci sono differenti forme di biglietto per la visita alla Reggia:
- Tutto in una Reggia: comprende la visita alla Reggia, ai Giardini e alle mostre in corso. Costo 25 €. Si può acquistare anche online e ha validità un mese.
- Reggia: comprende la visita alla Reggia e ai Giardini. Costo 16 € intero, 14 € ridotto per over 65, 10 € ridotto per under 21 e universitari under 26, gratis per minori di 6 anni. Dal 2020 comprenderà anche l’ingresso alla Regia Scuderia: costo 18 €.
- Giardini: comprende l’ingresso ai Giardini. Costo 5 €.
Per info più precise relative ai prezzi, anche per altre tipologie di visitatori come scuole e gruppi, vi rimando al Sito Ufficiale.
Orari
La Reggia è aperta da martedì a venerdì, dalle 09.30 alle 17.30; sabato, domenica e festivi dalle 09.30 alle 19. Chiusura il lunedì e il 25 Dicembre.
I Giardini invece hanno orari diversi a seconda del periodo: da aprile a ottobre 09.30-17.30 da martedì a venerdì, 09.30-19.00 sabato, domenica e festivi; da novembre a marzo 09.30-17.00 da martedì a domenica e festivi.
Reggia di Venaria Reale: un pò di storia
La nascita
Dichiarata Patrimonio Unesco nel 1997, la Reggia di Venaria Reale viene fatta edificare a partire dal 1659 su commissione del duca Carlo Emanuele II di Savoia. L’idea, realizzata da Amedeo di Castellamonte, è di dar vita a un complesso utilizzabile per le battute di caccia al cervo.
La stessa etimologia del nome Venaria è legata alla parola venatio, ossia caccia. Lo spostamento della capitale del Ducato da Chambery a Torino porta a praticare attività venatorie nella pianura piemontese, ricca di boschi.
La caccia si svolge secondo regole ben precise: bisogna scovare un cervo maschio, inseguirlo a cavallo o a piedi con l’aiuto di cani, raggiungerlo e finirlo.
Ristrutturazione e ampliamenti
Il primo progetto comprende palazzo, parco, boschi di caccia e l’intero borgo di Altessano. Vengono disegnati la piazza centrale e dell’esedra, il viale principale dei giardini e il corpo centrale (detto Reggia di Diana). Non dura molto, in quanto ben presto, con Vittorio Emanuele II, si assiste a dei cambiamenti al fine di dare alla Reggia un aspetto più grandioso, secondo il modello di Versailles.
Michelangelo Garove scardina il vecchio impianto seicentesco, pur mantenendo l’asse principale come riferimento. I nuovi disegni prevedono grosse scuderie per cani e cavalli, padiglioni e gallerie, finestre e tetti alla francese, mentre anche i giardini si trasformano: si dà spazio a una concezione in cui domina la natura.
Nel 1716 il duca diventa re e affida i lavori all’architetto messinese Filippo Juvarra. La sua incidenza è importante: i progetti di quest’ultimo portano alla realizzazione di alcuni ambienti barocchi che innalzano lo sfarzo del complesso: la Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto, la Citroniera e le Scuderie Regie.
E’ compito di Benedetto Alfieri, nel 1739, creare un sistema di gallerie di comunicazione e ambienti di servizio. Il suo progetto prevede un grande complesso equestre, formato dai luoghi di rimessa delle carrozze, il maneggio coperto e quattro nuove scuderie, di cui solo due vengono costruite. Fa erigere anche la manica di collegamento tra i padiglioni di Garove e la Cappella di Sant’Uberto.
Il declino post Napoleone
Il tramonto dell’Antico Regime porta a una fase di decadenza della Reggia di Venaria Reale. Dopo l’arrivo di Napoleone, nell’800, il complesso perde valore. I giardini diventano una piazza d’armi per le esercitazioni militari: sculture e fontanelle vengono abbattute, per far spazio a fucili e cannoni.
La Reggia diventa caserma e dopo la Seconda Guerra Mondiale viene abbandonata, iniziando così un periodo di degrado assoluto.
Il restauro
Nel corso del 1997 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Piemonte prendono la decisione di avviare il restauro della vecchia residenza sabauda, ridotta in pessime condizioni.
Il contributo dell’Unione Europea è straordinario: 150 milioni di euro per ripristinare lo splendore di quello che oggi è uno dei siti culturali più visitati in Italia.
La riapertura effettiva della Reggia di Venaria Reale e dei suoi Giardini si verifica a ottobre 2007 e da quel momento il viavai di turisti nel complesso è un continuo crescendo.
Reggia di Venaria Reale: percorso di visita
Il biglietto “Tutto in una Reggia” offerto da Musement, piattaforma online che permette di prenotare tour e visite ad attrazioni turistiche di tutto il mondo, è l’ideale per vivere un’esperienza completa alla Venaria Reale.
Cominciamo dal percorso all’interno della Reggia, per poi spostarci nella Scuderia Juvarriana e concludere passeggiando tra i Giardini.
Per una visita ottimale, ritirate l’audioguida. E’ molto particolare: a forma di penna, schiacciate i punti sulla mappa fornita e avvicinatela all’orecchio per ascoltare. Ci sono due tipi di spiegazioni, una più semplice (verde) e una dettagliata (rossa), più un’altra a base di aneddoti per alcuni posti specifici.
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Itinerario di visita alla Reggia di Venaria Reale
Piano Seminterrato
Inizia dal seminterrato la visita alla Reggia di Venaria Reale. Qui sono presenti i vari locali che durante la dinastia sabauda erano adibiti alle attività di corte, come per esempio gli Uffici del Caffè, della Pasticceria, bottiglierie, cucine, ghiacciaie.
La Galleria dei Ritratti, dove su due file sono disposti ritratti dei principali sovrani sabaudi, apre il percorso che affronta prima l’argomento relativo all’importanza della Casata, per poi concentrarsi sulla storia della Reggia.
Casa Savoia è stata una delle famiglie più longeve della storia: quasi mille anni passano infatti da Umberto I, intorno all’anno Mille, a Umberto II, ultimo Re d’Italia nel 1946.
Tra 1500 e 1800 i Savoia crebbero in maniera esponenziale, unendo sotto il loro dominio l’intera Italia nord-occidentale.
Da quando Torino divenne la Capitale, il duca Emanuele diede vita a un sontuoso progetto architettonico, denominato Corona di Delizie, consistente in una serie di residenze per ospitare la corte o per villeggiatura e battute di caccia: furono costruiti castelli, regge, ville e palazzi.
Le ultime sale ripercorrono la storia della Reggia, dal lavoro di Castellamonte fino ad Alfieri, passando per Garove e Juvarra. Gli inizi, le opere di rifacimento e le trasformazioni, gli ampliamenti, i periodi bui e il successivo rinnovamento.
Piano Nobile
Tramite la scala o l’ascensore, si sale al Piano Nobile. Qui si può toccare con mano lo straordinario lavoro di restauro avviato nel 1997 che ha riportato la Reggia ai suoi splendori.
Tante stanze, piccole o grandi, ricche di quadri, decorazioni, stucchi, oggetti pregiati e sculture, che ricreano le vecchie atmosfere respirate nella corte sabauda.
La bellissima Sala di Diana dà il benvenuto. Rappresenta il cuore della Reggia di Carlo Emanuele II, decorata da stucchi raffiguranti soggetti venatori e dipinti dell’artista Jan Miel. Veniva utilizzata per banchetti e ricevimenti.
Il percorso di visita prosegue attraverso alcune sale, come quella delle Cacce Infernali, che dava accesso all’appartamento privato della principessa Ludovica, e dell’Ifigenia, l’anticamera più grande della residenza seicentesca.
Dalla parte opposta le sale dell’appartamento privato di Madama Reale. Il Gabinetto degli Uccelli era destinato a gabinetto di toeletta per la cura della persona, la vestizione e il trucco. Spicca la raffigurazione della volta: l’Araba Fenice risorta dalle proprie ceneri, corteggiata e onorata dagli uccelli come loro regina.
Gli appartamenti del Duca e della Duchessa lasciano poi spazio a quelli del Re e della Regina. Ognuno dei due aveva a disposizione una camera da letto, con pregadio e guardaroba, e un gabinetto di toeletta.
Girovagando s’incontrano le Camere di Parata e Udienza, impreziosite da scrivanie, tappeti, poltrone, dipinti.
Due splendidi ambienti contribuiscono poi a incrementare il valore della Reggia di Venaria Reale: la Galleria Grande e la Cappella di Sant’Uberto.
La Galleria Grande, progettata da Juvarra, è il fiore all’occhiello. Un lungo corridoio di 73 metri che lascia il visitatore a bocca aperta. La pavimentazione a scacchi e la ricca decorazione si uniscono alle grandi finestre e alle aperture ovali poste al di sopra, provocando spettacolari giochi di luce.
La Cappella di Sant’Uberto è la chicca che non ti aspetti. Intitolata al santo protettore dei cacciatori, quest’opera di Juvarra si presenta a pianta centrale con un nucleo di forma ottagonale. E’ costituita da un grande altare maggiore, due altari ai lati e quattro cappelle collocate sulle diagonali.
Non è stato possibile realizzarne la cupola. Per questo venne usata la tecnica del Trompe l’oeil, che dà l’illusione di vedere la volta, quando invece in realtà si tratta di un dipinto.
Scuderie Juvarriane
Il cosiddetto Teatro di Storia e Magnificenza della Reggia di Venaria Reale si conclude con la visita alla Grande Scuderia Juvarriana. All’interno è esposto il Bucintoro, ad oggi l’unico esemplare veneziano del ‘700 d’imbarcazione ad uso cerimoniale e di parata.
Pagato 16.000 lire (che attualmente sarebbero circa 600.000 euro), dal momento del suo arrivo a Torino fu usato in tutte le feste di corte.
Camminando lungo la Scuderia Grande si raggiungono le carrozze di gala. Tra gli esemplari in mostra, la Berlina dorata di Vittorio Emanuele II è quella che suscita più interesse, grazie ai lussuosi rivestimenti che ornano lo storico mezzo sabaudo.
L’altra opera di Juvarra, la Citroniera, usata in passato come ricovero per gli agrumi, è oggi un maestoso salone che ospita mostre ed esposizioni. Fino al 6 Gennaio 2020 è possibile ammirare la mostra del fotografo americano David LaChapelle, chiamata “Atti Divini”.
I Giardini della Reggia di Venaria Reale
Non voglio dire che i Giardini siano la parte più bella del complesso della Reggia, ma di certo sono un valore aggiunto che pochi luoghi possono vantare. Non si parla di un semplice parchetto, bensì di 60.000 ettari recuperati.
Il progetto di Castellamonte ha previsto la realizzazione di meravigliosi giardini all’italiana, formati da quasi 400 sculture.
La Fontana d’Ercole, fatta di affreschi, statue e bassorilievi, metteva in comunicazione il Parco Alto con il Parco Basso grazie a una particolare scalinata a collo d’oca. Il Tempio di Diana, altra invenzione dell’architetto, era invece il punto finale del lungo viale principale. Entrambi gli elementi furono poi distrutti per far spazio ai nuovi giardini alla francese di Garove.
Nei due parchi che compongono i Giardini della Reggia di Venaria Reale, è piacevole passeggiare e rilassarsi dopo la bella ma stancante visita interna. Si cammina lentamente, tra favolosi scenari diversi che creano un’atmosfera molto suggestiva.
Il Gran Parterre del Parco Alto è la prima immagine che abbiamo una volta usciti dalla porta posizionata di fronte alla Scuderia Grande. Da qui parte l’Allea Reale che tocca il Giardino delle Rose (in foto) e i Boschetti dei Giochi e della Musica.
Centralmente, dalla vecchia Fontana d’Ercole -attualmente in fase di restauro- partono l’Allea Centrale e il Canale d’Ercole che in quindici minuti conducono ai resti del Tempio di Diana, eliminato perchè ostacolava la visuale.
Nel Parco Basso esplodono i colori e i profumi, grazie alla presenza del Potager Royal. Quest’area di circa 10 ettari è occupata da orti e frutteti, disposti in una maniera ben precisa, a formare geometrie e prospettive definite. I prodotti derivanti dalle coltivazioni si possono acquistare al Caffè degli Argenti.
Il bacino della Peschiera e il Giardino delle Sculture Fluide chiudono la mia visita alla Reggia di Venaria Reale. Quest’ultimo si compone di 14 opere realizzate da Giuseppe Penone, artista che ha scelto di ripristinare il concetto di giardino seicentesco, attraverso rappresentazioni che s’ispirano al legame tra uomo e natura. Così definisce il risultato:
Una costruzione dove l’intervento dell’uomo sulla natura non ha un fine economico ma estetico, simbolico, culturale, sottolineato nella disposizione spesso geometrica della vegetazione.
Risalite le scale, ci si ritrova di fronte alla Reggia. Facendo il giro esterno, ecco che si arriva nella Corte d’Onore, dove al centro è situata la Fontana del Cervo.
Da novembre ad aprile le giornate si animano con effetti speciali dati dai getti d’acqua che possono arrivare fino a 9 metri d’altezza, accompagnati da suoni e melodie.
Sono giunto al termine di questo articolo. Spero di avervi trasmesso parte del grande fascino che avvolge la Reggia di Venaria Reale, autentica perla che aspetta solamente la vostra visita. Ci siete mai stati in questo posto? Vi piacerebbe andarci? Raccontatemelo nei commenti qua sotto!
È spettacolare, vorrei tornare a Torino anche solo per visitare la Reggia.
Ti manca quindi? Beh, sarebbe una buona idea, tanto ti fai un giro dei dintorni che non sono affatto male!