Patria del vitigno Dolcetto, città di Luigi Einaudi e porta d’accesso sud-occidentale delle Langhe. Se avete in mente di passare del tempo da queste parti, non vi potete esimere dal visitare Dogliani, località piemontese spesso sottovalutata. In questa mini guida vi parlo dunque di come trascorrere un pomeriggio a Dogliani, alla scoperta di alcuni dei suoi luoghi d’interesse.
Un pomeriggio a Dogliani: perchè andarci
Siamo tutti d’accordo che Dogliani non è il primo posto che vi salta in mente se pensate alle Langhe. Il territorio Unesco baciato da colline di vigneti, boschi e prati, è perlopiù conosciuto per località come Alba, Barolo, La Morra, Barbaresco. Io stesso, anni fa, chiesi a un amico un consiglio su quali posti avrei potuto visitare nelle Langhe e lui mi consigliò di iniziare con Dogliani. Non gli diedi retta, perchè dubbioso riguardo a questo luogo.
In verità Dogliani è un paese molto interessante, senza dubbio sottostimato. Nato in epoca preromana, ha vissuto anni positivi nel Medioevo, con il vecchio Castello a dominare il borgo protetto da una cinta muraria.
Visitare Dogliani significa entrare a contatto con una località divisa in due quartieri distinti, ognuno con la propria anima: Borgo e Castello. Se Borgo, attraversato dal torrente Rea, è il cuore moderno del paese, dove ha sede la maggior parte delle attività commerciali, Castello ne rappresenta l’antico nucleo medievale, nelle cui viuzze si respirano atmosfere d’altri tempi.
La Dogliani di oggi è diversa rispetto a qualche secolo fa. Si deve ringraziare l’architetto Giovanni Battista Schellino, che nell’800 ha rivoluzionato l’assetto urbanistico cittadino. Costruzione di monumenti e chiese, decorazioni, restauri, riqualificazioni. Un lavoro straordinario che ha stravolto indelebilmente la città di Einaudi.
In questo post troverete consigli utili su cosa fare e vedere in poche ore a Dogliani, sulla base di un mini itinerario pomeridiano vissuto da me. Prima però vediamo come raggiungere il paese e le distanze dai centri urbani maggiori.
Come arrivare a Dogliani
Dogliani, ponte tra l’Alta Langa e le colline del Barolo, è collocato in una posizione strategica. Solo 40 minuti d’auto da Alba, città del tartufo, e un’ora di distanza sia da Torino che dal Mar Ligure che bagna le rive savonesi.
Ecco le possibilità che avete per raggiungere il centro:
- Auto: da Torino autostrada A6, uscita Cherasco; da Savona autostrada A6, uscita Carrù; da Milano autostrada A7, poi A21 e uscita ad Asti Est, quindi SS231 per 45 minuti
- Treno: non c’è la stazione. Le più vicine sono quelle di Mondovì e Bra, da lì si possono prendere gli autobus
- Bus: autobus in partenza anche da Alba, tramite GTT, e Cuneo
- Aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Cuneo, Torino, Genova e Milano
Riguardo il parcheggio, se venite in macchina, vi consiglio di lasciarla nel piazzale Umberto I, dove sono a disposizione diversi posteggi. Da lì ci si muove comodamente a piedi.
Cosa vedere a Dogliani in poche ore
Chiesa dei Santi Quirico e Paolo
Vedere una cupola del genere, in un paese di neanche cinquemila abitanti, non è roba da niente. La Parrocchia dei Santi Quirico e Paolo è di certo l’opera più importante di Schellino, fatta costruire a Dogliani a partire dal 1859.
La facciata, in pietra e mattoni, è decisamente imponente, arricchita anche dalla presenza di due torri campanarie. La cupola è stata rifatta nel 1886, in seguito a un violento uragano, e sostituita con la copertura in rame.
L’interno è neoclassico, caratterizzato da 24 colonne e numerose tele risalenti al periodo compreso tra ‘500 e ‘800. Da segnalare l’organo ottocentesco, premiato con la medaglia d’oro a un’esposizione nazionale, e la rappresentazione delle quattordici stazioni della Via Crucis.
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Piloni del Rosario
Un’altra invenzione di Schellino sono i cosiddetti Piloni del Rosario. Queste opere, realizzate in pietra e stucco, sono situate sulla strada statale che da Dogliani va in direzione Belvedere Langhe, ossia la vecchia Strada della Riviera.
Disposte a uguale distanza l’una dall’altra, sono in tutto quattordici e raccontano la vita di Cristo, attraverso affreschi e disegni. L’ultima tappa è la quindicesima stazione, il Santuario della Madonna delle Grazie.
Da lì la vista sul territorio di Dogliani, piuttosto esteso, merita qualche foto. Così come la chiesetta, edificata sui resti di un oratorio cinquecentesco. Ha subito diversi abbellimenti durante l’era schelliniana, tra cui la piccola cupola sormontata dalla statua della Madonna.
Se avete la possibilità di entrare, fatelo. Le dimensioni sono molto ridotte, ma lo splendido affresco dell’artista Toscano vi lascerà stupefatti.
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Cimitero di Dogliani
Se pensate a un normalissimo cimitero, vi sbagliate di grosso. O meglio, è un normale cimitero, ma possiede un ingresso un pò particolare. Monumentale è la parola giusta, grazie all’intervento del solito signor Schellino.
Ancora una volta c’è la sua impronta nel meraviglioso portale gotico, caratterizzato da imponenti guglie in mattone, sormontate da croci.
All’interno riposano uomini importanti, come Schellino per esempio, ma non solo. In un apposito spazio, molto sobrio e modesto, sono infatti custodite le spoglie di Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica Italiana tra il 1948 e il 1955.
A proposito di Einaudi, originario di Carrù ma doglianese doc, diversi sono i luoghi a lui dedicati presenti nella città:
- la Biblioteca Civica, donata dal figlio Giulio, fondatore della celebre casa editrice
- il Museo Permanente Luigi Einaudi, che racconta la vita e la carriera del Presidente
- i Poderi Luigi Einaudi, storica azienda agricola che va avanti da ben quattro generazioni, fin dai tempi di Luigi, innamorato perso della sua terra
- la Casa e Cappella di San Giacomo, vecchia residenza della nobile famiglia
Bottega del Vino
Le Langhe, si sa, sono terre di vigneti. Non fa eccezione Dogliani, la cui anima vitivinicola va a pari passo con la sua storia. Sin dall’epoca preromana si sono sviluppate forme di coltivazione, via via incrementate nel corso dei secoli.
Si dice che il nome Dogliani derivi dal latino Dolium Jani, riferito alla leggenda secondo la quale il dio Giano andò sulle colline doglianesi per assaggiarne il vino. Per questo motivo lo stemma cittadino riporta un leone che regge una “doglia”, una specie di caraffa.
Il terreno favorisce la coltivazione del Dolcetto, vitigno nominato per la prima volta nel 1593. Il Dogliani e il Dogliani Superiore sono vini DOCG, fortemente promossi dalla Bottega del Vino. Si tratta di un’associazione nata nel 1984 e diventata consorzio nel 2012, al fine di valorizzare la produzione vinicola del territorio e dare visibilità ai piccoli produttori locali.
La Bottega del Vino è situata nelle cantine del vecchio Convento dei Carmelitani, sotto al Municipio. Il locale, realizzato in pietra, è molto suggestivo e tranquillo, arricchito a dovere con bottiglie di famosi vini provenienti anche da altri territori, come il Barbera, il Moscato e il Nebbiolo.
Il consorzio mette a disposizione i suoi spazi per degustazioni e aperitivi. Vi consiglio di farci un passo, per assaporare l’atmosfera rilassata di questo posto, di fronte a un calice di Dogliani. Ho avuto modo di assaggiarlo e devo dire che parliamo di un vino “pieno”, che riempe la bocca, ben strutturato ed equilibrato. Da provare sicuramente!
Calcografia Al Pozzo
Sono sempre più convinto per per conoscere davvero un luogo sia necessario entrare a contatto con le piccole realtà artigianali che lo contraddistinguono.
Ben venga quindi una sosta alla Calcografia Al Pozzo, una delle botteghe storiche di Dogliani. Teresita, la proprietaria del negozio, è una persona stravagante dal cuore dolcissimo, che da tanti anni fa il suo lavoro mettendoci una passione fuori dal comune.
Lo si vede chiaramente dalle sue opere, i disegni che realizza usando olio, pastelli e acquerelli, spesso anche con tecniche più elaborate come l’incisione su lastre di rame successivamente bagnate con l’acido nitrico.
Nel 1976 Teresita e Antonio hanno fondato questo locale che oggi è un punto di riferimento nel Nord Italia per le pregevoli stampe d’arte, calcografiche e tipografiche.
Sul sito della Calcografia Al Pozzo potete farvi un’idea di cosa troverete all’interno della bottega, sita nel rione di Castello. A me Teresita ha fatto un pensiero bellissimo, che conservo gelosamente: la ricetta dei Tajarin al tartufo bianco d’Alba, interamente scritta da lei su un foglio di carta pregiata, con disegni che sembrano prendere vita.
Belvedere di Castello
Non si può andar via da Dogliani senza prima aver raggiunto Piazza Belvedere. Si trova a Castello, nei pressi della Torre Civica dell’Orologio, la cui merlatura è stata affidata a Schellino.
Anche qui è presente una delle famose panchine giganti di Chris Bangle, un’iniziativa chiamata Big Bench Community Project ideata dal designer americano al fine di sostenere le attività turistiche locali.
La panchina è stata posta in un punto panoramico d’eccezione, che permette di godere di tramonti spettacolari su Dogliani Borgo con lo sfondo delle Alpi innevate. Un appuntamento imperdibile, mi raccomando!
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Cosa vedere a Dogliani: altri luoghi
- il vecchio Ospedale
- la Chiesa dell’Immacolata Concezione
- la Chiesa di S. Lorenzo
- la Torre dei Cessi
- la Confraternita dei Battuti
- le porte d’accesso alla città, Porta Soprana e Porta Sottana, posizionate nel rione Borgo
Eventi da non perdere a Dogliani
Antica Fiera della Ciliegia
Questa fiera regionale va in scena ogni anno l’ultima domenica di maggio. E’ un evento che richiama un gran flusso di turisti, molto apprezzato e considerato.
Dogliani Castello, la parte alta del paese, ospita i “Manufatti d’Autore”, una vetrina aperta sull’artigianato locale e gli antichi mestieri. Nel frattempo le strade di Dogliani Borgo sono animate dalle bancarelle del Mercato dei Contadini delle Langhe.
Presenti angoli degustativi, dove vengono offerte ciliegie, marmellate e dolci.
Sagra della Cisrà
Si svolge annualmente il 2 di Novembre. E’ un evento che richiama un’antichissima tradizione, quando dalla Confraternita dei Battuti veniva distribuita ai fedeli provenienti dalle terre vicine la cisrà, una minestra di trippe e ceci.
Come allora viene riprodotta questa scena fin dalle 8.30 del mattino, servendo la cisrà all’interno di ciotole di ceramica, accompagnate da calici di Dogliani DOCG. Nel resto del paese si celebra la Fiera dei Santi, con oltre 300 bancarelle.
Mi piace tanto Dogliani e tra l’altro c’è un ristorante dove vado ogni tanto. Come dici tu non è forse la prima città che viene in mente quando si pensa di organizzare una gita da queste parti, ma io trovo che valga la pena di fare una passeggiata in centro e nei dintorni.
Non conoscevo la Calcografia, me lo segno per la prossima volta.
Vai alla Calcografia ed esplora il mondo di Teresita. Lei è un personaggio eh! Fa delle cose bellissime!
Un giretto lo merita, qualche ora, ma anche un giorno intero, perchè cose da vedere ce ne sono. Monumenti, chiese, musei, botteghe… e anche diversi sentieri naturalistici.
Tu dove abiti esattamente? Forse te l’avevo già chiesto, ma non ricordo. Bra, possibile?