Torino, la prima capitale d’Italia, è una città regale, affascinante, piena di vita. L’ho scoperta in un weekend di primavera e mi è piaciuta molto. In questa ricca guida vi racconto cosa vedere a Torino in due giorni, i luoghi da non perdere e diversi posti insoliti poco considerati.
Cosa vedere a Torino in due giorni: la mia esperienza
Ho atteso anni prima di visitare per bene Torino, rimandando continuamente il viaggio. Ora una domanda sorge spontanea: perchè? Me ne sono pentito, Torino è una città proprio bella, nel vero senso della parola.
Le cose da vedere a Torino sono una miriade, un weekend non basta assolutamente. Ci si fa un’idea, ma c’è ancora un mondo oltre i quartieri del centro città, da esplorare con estrema lentezza.
Nei due giorni passati nel capoluogo piemontese, ho soggiornato all’Hotel Roma e Rocca Cavour, una storica struttura alberghiera nata a metà ‘800. Si trova in Piazza Carlo Felice, proprio di fronte alla stazione ferroviaria Porta Nuova.
Ho creato quindi un itinerario a piedi ricco di spunti, partendo proprio dai portici sotto i quali è situato l’ingresso dell’hotel. Pronti a scoprire cosa vedere a Torino in due giorni? Venite con me!
Cosa vedere a Torino in due giorni: 1^ Giorno
Cosa vedere a Torino: mattina
Iniziamo l’itinerario di due giorni a Torino partendo dalla grande stazione ferroviaria Porta Nuova, terza in Italia per flusso di passeggeri. Già osservandola da fuori ci si fa un’idea di cosa sia Torino, ovvero una sorta di museo a cielo aperto.
Andiamo a fare colazione, in uno dei (tanti) locali storici della città. Il Caffè Platti si trova a soli cinque minuti a piedi, al numero 72 di Corso Vittorio Emanuele II. Lo definirei un salto nel tempo.
Tornate verso Piazza Carlo Felice, col suo bel giardino e la Confetteria Avvignano sotto i portici, ed entrate in Via Roma, uno degli assi principali di Torino. Oltrepassate le due fontane di Piazza C.L.N., raffiguranti i fiumi Po e Dora, ed esclamate un forte wow di fronte a Piazza San Carlo, il salotto della città.
In Piazza San Carlo si trova la statua equestre di Emanuele Filiberto, posta al centro, e, dietro, le due chiese gemelle di S. Cristina e S. Carlo.
Tutto attorno eleganti palazzi porticati, sotto i quali spuntano caffè e pasticcerie dalla storia centenaria, come Stratta (assaggiate le “gioie di Cavour”!), il Caffè San Carlo e il Caffè Torino, davanti al quale, sulla pavimentazione, si trova una rappresentazione dorata di un toro: pare che calpestarlo porti fortuna…
Dalle chiese gemelle, fate una deviazione momentanea lungo Via Alfieri, fino a raggiungere l’ingresso della banca BNL. Ecco il Portone del Diavolo, uno degli spot insoliti da inserire nell’itinerario su cosa vedere a Torino in due giorni.
Lo potrete scoprire anche durante il misterioso tour serale di Torino Magica, che io non ho fatto per pioggia incessante, ma di cui ho sentito parlare molto bene. Prossima volta non mi scapperà!
Tips per i golosi, come me
Tornate in Piazza San Carlo e girate a destra in Via Maria Vittoria. In questa zona ci sono due celebri cioccolaterie di Torino, dalle quali uscire con qualche sacchettino di squisitezze: Guido Gobino e Guido Castagna.
Da Gobino assaggiate i cremini, tra cui quello al sale, premiato nel 2008 come “miglior pralina del mondo”. Da Castagna non uscite senza aver preso il giuinot, una particolare versione del famoso gianduiotto torinese, composto da Nocciola Piemonte IGP, fave di cacao del Chuao (Venezuela) e zucchero di canna.
Fuori da Piazza San Carlo si apre la splendida Galleria di San Federico, uno dei passaggi coperti da vedere a Torino. Pensate che all’interno hanno girato alcune scene del film Profondo Rosso. Due passi qui sono di certo un’ottima soluzione se fuori piove.
Poco più avanti sbuchiamo nella storica Piazza Carignano, il cui omonimo Palazzo è assolutamente una delle cose da vedere a Torino in due giorni. Prenotate una visita, fidatevi.
Palazzo Carignano, una tappa imperdibile
Posizionato in pieno centro, a due passi dal famoso Museo Egizio, Palazzo Carignano è uno degli edifici più sorprendenti di Torino. Oltre ad essere stato residenza dei Savoia per più di cento anni, ha anche ospitato il primo Parlamento Italiano.
E’ stato il principe Emanuele Filiberto di Savoia a commissionarne la costruzione nel 1679, affidando il progetto alle mani sapienti di Guarino Guarini. Per l’imponente facciata, in cotto, si è ispirato ai disegni di Bernini per il Louvre.
Il percorso di visita avviene al primo piano, sede degli Appartamenti dei Principi. Si passa attraverso sale sfarzose ricche di decori e tele del Legnanino incastonate insieme agli specchi.
Le pareti degli ambienti sono ricoperte di boiseries, da cui deriva il nome di “sale dorate”. Proprio qui, nel 1820, nasce Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia.
Il piano nobile invece, non compreso nella visita, ospita il Museo del Risorgimento. L’elegante facciata dà su Piazza Carlo Alberto, dov’è posizionata la Biblioteca Nazionale di Torino.
A pochi passi dal Palazzo, ecco la Galleria Subalpina, passaggio coperto ottocentesco ricavato dalla demolizione di edifici preesistenti. E’ fatta di ferro, vetro e muratura.
All’interno, dove sono state girate scene di un film di Dario Argento, sono presenti il rinomato Caffè Baratti & Milano e il Cinema Romano.
Deviate a sinistra lungo Via Pietro Micca, dove potete vedere un esempio dello stile liberty torinese, diffuso a fine ‘800: Palazzo Bellia. Colpiscono in particolar modo i bow-windows, balconi sporgenti dalla facciata.
Siamo nella zona della Contrada dei Guardinfanti, una delle chicche nascoste di Torino. Comprende le vie Barbaroux, dei Mercanti, S. Maria e Stampatori.
Un mini quartiere fatto di vicoletti, case antiche e botteghe artigiane. Un tempo qui si vendevano appunto i guardinfanti, strutture in legno che le donne infilavano sotto la gonna per tenerla gonfia.
Un’altra Torino di certo, inedita e silenziosa, a pochi metri dal caos centrale. Da Via dei Mercanti salite fino a incontrare Via Palazzo di Città. Fate qualche passo a destra, tenendo il naso all’insù. Notate nulla? Qui si trova Baci Rubati, più comunemente detta il Palazzo del Piercing.
L’opera dell’architetto Levi raffigura la modernità, rappresentata appunto dal piercing, che s’insedia nella tradizione, rispettandola e condividendone lo spazio.
Dove mangiare a Torino: pranzo veloce e particolare
Dal momento che le cose da vedere a Torino in due giorni sono tante, non c’è sempre tempo per un pranzo al ristorante. Ne ho fatto uno, però il giorno dopo.
Per un pasto rapido, ma decisamente piacevole, ho scelto M**Bun, un’agrihamburgeria situata in Corso Siccardi, all’incrocio con Via Cernaia. Un’esperienza da provare!
Nella ricerca dei luoghi dove mangiare a Torino, mi ha messo molta curiosità questo locale, che offre un ricco fast food basato sull’utilizzo di prodotti a km 0. Tipicità piemontesi, come robiola, salsa tonnata, carne di Fassona, bagna cauda, che si ritrovano all’interno di piatti e panini.
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Cosa vedere a Torino: pomeriggio
Dopo il pranzo tornate verso Piazza Castello, un’altra delle grandi piazze torinesi. E’ il cuore della città, ospitante diversi edifici di pregio.
Tra questi c’è il Teatro Regio, uno dei principali teatri italiani, Palazzo Madama, sede del Museo Civico d’Arte Antica, la Real Chiesa di San Lorenzo e il meraviglioso Palazzo Reale.
La visita a Palazzo Reale
Tra le cose da vedere a Torino in due giorni, non può di certo mancare Palazzo Reale, facente parte dei Musei Reali, nominati Patrimonio Unesco nel 1997.
Sono compresi Palazzo Reale, Giardini Reali, Armeria Reale, Sale Chiablese, Galleria Sabauda, Biblioteca Reale, Museo dell’Antichità e Cappella della Sindone.
Il progetto di Palazzo Reale, storica dimora della famiglia Savoia, è nato nel 1584 per volere di Carlo Emanuele I. I lavori furono affidati all’architetto Vitozzi, e, dopo la sua morte, ad Amedeo di Castellamonte.
Nel corso dei secoli intervennero diversi artisti per affrescare le lussuose sale dell’edificio. Dopo il trasferimento della Capitale da Torino a Firenze e poi Roma, il Palazzo Reale smise di essere residenza sabauda e divenne complesso museale.
La visita comincia dallo Scalone d’Onore, una delle costruzioni più recenti (fine ‘800). E’ realizzato in marmo e colpisce l’occhio per la struttura impreziosita da tele e sculture.
Proseguendo il percorso, si entra una ad una nelle varie sale del piano nobile del Palazzo. Tra arredi antichi, arazzi, soffitti affrescati, intarsi dorati, stucchi, sembra di essere catapultati in un’altra epoca.
Al secondo piano si accede grazie all’incantevole Scala delle Forbici, realizzata da Filippo Juvarra, architetto che ha messo la firma anche nella maestosa Reggia di Venaria Reale.
Splendido poi l’ambiente dell’Armeria Reale, corridoio affrescato che ospita una vasta collezione d’armi a partire dalla Preistoria fino agli inizi del ‘900.
La Cappella della Sacra Sindone, facente parte dei Musei Reali, è stata progettata da Guarino Guarini. Dal 1694 agli anni ’90 ha custodito la reliquia, poi spostata nella Cattedrale di Torino.
Usciti dagli interni, fate una passeggiata nei Giardini Reali, arricchiti da statue e fontane. Qualche minuto di sosta nel verde non fa male!
Obiettivo: Torino dall’alto
Dopo le circa due ore di visita a Palazzo Reale, incamminatevi lungo Via Po, una delle maggiori strade cittadine, ricca di portici.
Fate una deviazione a sinistra, su Via Montebello. Dopo pochi metri apparirà davanti a voi la mitica Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema. Quando sono andato io era chiuso, ma da metà Maggio 2021 ha riaperto al pubblico. Ovviamente lo inserisco tra le cose da vedere a Torino in due giorni, senza dubbio.
Andate giù lungo Via Verdi fino all’incontro con Eco, statua bronzea realizzata dall’artista francese Marc Didou. Rappresenta due teste umane speculari atte a gridare. Se ci si avvicina alla bocca si sente il suono dell’acqua. Il significato dell’opera è collegato all’importanza e al bisogno della comunicazione nella città.
Se cercate altre cose insolite da vedere a Torino in due giorni, non potete non scattare una fotografia a Casa Scaccabarozzi. O meglio, la Fetta di polenta. E’ un palazzo ottocentesco color ocra, dalla particolare forma allungata e sottilissima: le dimensioni della pianta sono 16m x 5m x 54cm! Eppure è formato da ben 9 piani…
Tornate indietro dritti lungo Via Giulia di Barolo, che conduce alla maggiore piazza di Torino: Piazza Vittorio Veneto. Vi suggerisco lo storico Caffè Elena, se volete fare una pausa caffè, altrimenti una passeggiata tranquilla lungo i Murazzi, ovvero le arcate sulla sponda del Po, per tanti anni punto di riferimento della vita notturna torinese.
Attraversate Ponte Vittorio Emanuele I e salite sulla scalinata della Chiesa della Gran Madre di Dio. Da lì c’è una bella vista sul ponte, il Po e Piazza Vittorio Veneto.
Ora dovrete chiedere uno sforzo alle vostre gambe: per vedere Torino dall’alto c’è da salire un pochino.
Monte dei Cappuccini, la collinetta più famosa della città, offre la possibilità di visitare la chiesa barocca di Santa Maria del Monte e poi godersi una visuale straordinaria su Torino. Una tappa obbligatoria! Come potete vedere dalla foto, ci sono andato nonostante ci fosse una pioggia importante quel giorno.
Vista l’intensità della giornata, vi consiglio di rientrare alla base e prepararvi per la cena. Uno dei luoghi più interessanti e poco distanti dalla stazione è il Pastificio Defilippis, attivo dal 1872, mentre, se vi va una pizza, provate quelle di Pizza Ad Hoc.
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Cosa vedere a Torino in due giorni: 2^ Giorno
Cosa vedere a Torino (secondo giorno): mattina
Passeggiata al Valentino
L’itinerario su cosa vedere a Torino in due giorni prosegue. Sveglia di buon’ora, colazione e via a piedi dalla stazione lungo Corso Vittorio Emanuele II. In dieci minuti arrivate al bellissimo Parco del Valentino, una delle attrazioni più amate della città.
Il parco è formato da vari percorsi, tra statue, fontane, laghetti, monumenti e persino un castello, la cui visita gratuita al piano nobile avviene con una guida. Prendetevi del tempo per godervi la natura del Valentino, frequentato da sportivi, famiglie, persone anziane.
Non perdetevi la Panchina Innamorata, una particolare opera realizzata da Rodolfo Marasciuolo, che da quindici anni abbellisce i parchi torinesi con sculture caratteristiche, usando esclusivamente materiali riciclati. Ecco dunque due lampioni seduti su una panchina, atti ad abbracciarsi. Carina come idea, no?
Oltretutto in questa zona del parco scorgerete sicuramente numerosi scoiattoli. Alcuni si mettono in posa, pronti a essere immortalati.
A pochi passi dalla panchina c’è il Borgo Medievale, un villaggio d’impronta medievale messo su nel 1884 per l’Esposizione Generale Italiana. Attraverso un ponte levatoio, si viene catapultati nel Trecento, grazie a botteghe artigianali e insegne di una volta.
Il Borgo è dominato dalla Rocca, un’imponente fortezza le cui sale sono visitabili su prenotazione insieme a una guida specializzata.
Salutate il Valentino con una foto alla scenografica Fontana dei Dodici Mesi e dirigetevi verso la stazione della metro Dante. Prossima tappa il Museo dell’Automobile!
Ma prima vi invito a scoprire un’altra delle tante cose insolite da vedere a Torino in due giorni: il Condominio 25 Verde.
Ne avete mai sentito parlare? Si tratta di un edificio residenziale edificato secondo un modello di bio architettura, che rispetta i principi di sostenibilità ambientale e valorizza l’aspetto naturale.
L’architetto Luciano Pia, ideatore del progetto, parla della struttura come “una sorta di foresta abitabile, una casa sugli alberi come quella che tutti i bambini sognano e, talvolta, costruiscono”.
Visita al Mauto, il Museo Nazionale dell’Automobile
Consiglio di arrivarci in metro, scendendo alla stazione Lingotto. Da lì in cinque minuti si raggiunge la grande struttura che ospita uno dei musei più belli d’Italia.
La ricca collezione automobilistica consta di oltre 200 macchine di 80 marche diverse, provenienti da tutto il mondo.
Si parte dalle prime carrozze a vapore, per passare poi alle vetture di inizio ‘900 e via via a modelli sempre più evoluti, fino a raggiungere pezzi pregiati dei giorni nostri e sperimentazioni future.
C’è anche qualcosina come motociclette (alcuni mezzi storici), poi formula uno e auto da rally. Tuttavia, almeno per me, nonostante non sia un grande appassionato dei motori, le autovetture anni ’60-’70 rimangono le più affascinanti.
Ripeto, pur intendendomene poco, il Museo Nazionale dell’Automobile mi è piaciuto moltissimo! Due ore ben spese, in un luogo almeno per me diverso dal solito. Prenotate la visita, non ve ne pentirete.
San Salvario: pranzo tipico e murales
Riprendete la metro direzione Porta Nuova e scendete a Nizza. A breve distanza, in Via Argentero 4, c’è un punto d’interesse piuttosto insolito.
Un altro portone, quello del Melograno, l’ennesimo esempio di stile liberty torinese, realizzato dall’architetto locale Pietro Fenoglio, già ideatore di Casa La Fleur e Villa Scott.
Siamo nel quartiere di San Salvario, che dopo la chiusura dei Murazzi è venuto fuori prepotentemente con un’offerta impareggiabile di pub e locali per i giovani. E’ ormai il quartiere principale della movida cittadina.
Di giorno però rimane una zona molto tranquilla e piacevole da visitare, grazie anche ai suoi splendidi murales. Ce ne sono davvero tanti, ma io mi sono concentrato su Via Bidone, dove ne potete trovare 5 o 6.
Volete scoprire gli altri? Date un’occhiata a questo bell’articolo sulla street art torinese di San Salvario.
Quando sopraggiunge la fame, è giusto pensare a una pausa per rifocillarsi. In San Salvario vi suggerisco una tappa da Barbagusto, che già invoglia col nome.
Basta sedersi al tavolo e assaggiare la loro cucina, semplice e genuina, per mettere Barbagusto nella lista dei posti dove andare a mangiare a Torino.
Cosa vedere a Torino (secondo giorno): pomeriggio
Dopo pranzo tornate verso la stazione e incamminatevi nuovamente verso Piazza Castello. La domenica, specie se c’è il sole, Torino si riempe letteralmente, quasi al punto di farci scappare da tanto caos.
Allora basta svoltare in Piazza S. Giovanni, dov’è situato il principale luogo di culto torinese: la Cattedrale di S. Giovanni Battista, che da fine ‘500 ospita la Sacra Sindone (non visibile).
Di fronte c’è il Teatro Romano, risalente al nucleo originario di Torino, che insieme alla grandiosa Porta Palatina forma il Parco Archeologico della città.
Oltrepassata la Porta Palatina, sulla sinistra ci si avvicina a Piazza della Repubblica e Mercato di Porta Palazzo, che tutti i giorni della settimana propone generi alimentari, mercerie, abbigliamento, calzature, roba per la casa. Di tutto insomma!
Il Quadrilatero Romano
Addentratevi nel Quadrilatero Romano, la zona dove per prima si è sviluppata Augusta Taurinorum, il cuore più antico del capoluogo piemontese.
Passeggiate tranquillamente tra le stradine strette del quartiere, lontano anni luce dalle aree di Piazza Castello e San Carlo. Vi capiterà di scorgere interessanti chiese semisconosciute, come quella di San Rocco o quella di S. Maria In Piazza.
Se pensavate che le cose insolite da vedere a Torino in due giorni erano finite, vi sbagliavate di grosso. Nel dedalo di viuzze del Quadrilatero Romano trovano posto sia il Palazzo delle Ombre che il T’Oro.
Attraverso Via Santa Chiara e Vicolo della Consolata, entrate in Piazza della Consolata, dove ad attendervi c’è l’omonimo Santuario.
L’entrata è d’obbligo, perchè si tratta di un luogo davvero sontuoso. A detta di molti è l’edificio di culto più bello di Torino: non lo posso confermare, ma di certo è uno spettacolare tripudio di stile barocco.
Restate in Piazza della Consolata, perchè di fronte al Santuario ci sono due locali che mi sento pienamente di consigliarvi per una sosta.
Il primo è il celebre Caffè Al Bicerin, aperto fin dal 1763. E’ il luogo ideale per una merenda, rigorosamente a base di bicerin, deliziosa bevanda calda tipica di Torino. Da assaggiare assolutamente, ricordandosi di non mescolare per nessun motivo.
Il secondo è uno dei migliori cocktail bar di Torino, lo Smile Tree. Le bevande sono creazioni particolari, mix di sapori e odori che si fondono perfettamente. Anche questa, a mio avviso, è un’esperienza da provare.
Siamo al termine della nostra avventura a Torino, ma prima vorrei raccomandarvi ancora un locale, l’ultimo. E’ proprio dietro la stazione e si tratta di una gelateria.
Ottimo! Buono non basta è il regno di Giulio Rocci, mastro gelatiere che ha ottenuto per ben cinque volte il riconoscimento dei Tre Coni Gambero Rosso. Ho assaggiato un frappè al gusto ricotta di pecora, miele e zafferano. Combinazione insolita, ma vincente!
La mia guida su cosa vedere a Torino in due giorni finisce qui. Mi auguro che possiate replicare questo mio intenso itinerario nella capitale sabauda, mentre io ne studierò un altro ancora più insolito per il futuro.
Siete mai stati a Torino? Raccontatemelo nei commenti qua sotto. Se volete vedere tutte le foto e i video del weekend, andate sul mio profilo Instagram e aprite la cartella delle stories in evidenza.
Da buoni torinesi dobbiamo proprio dire che sei riuscito a condensare in due giorni la maggior parte dei grandi classici che la nostra splendida città può offrire ai turisti!
Ottimo itinerario e perfette descrizioni!
I complimenti dai torinesi valgono doppio! Grazie ragazzi, è stato un bel weekend. Prossima volta spero di incontrarvi 😉