Santarcangelo è la cittadina perfetta se si ha voglia di allontanarsi dalla vivacità di Rimini e trovare un pò di quiete negli immediati dintorni. In questo articolo scopriremo insieme una delle cose imperdibili da vedere in Romagna, la bellissima Santarcangelo.
Cosa vedere in Romagna: tappa a Santarcangelo
Mi sono bastati quindici minuti per accorgermi di aver messo piede in una vera e propria perla del territorio riminese. Una volta sceso dal treno, ho percorso un lungo viale alberato che mi ha condotto nel cuore di Santarcangelo.
Attraversato un arco maestoso, ecco che viene fuori la bellezza del borgo, via via sempre maggiore più si sale.
“Ti suggerisco ad occhi chiusi Santarcangelo, lì la macchina fotografica la fai fuori eh!”. Così mi ha risposto un’amica di Rimini quando le ho chiesto consigli su cosa vedere in Romagna nei dintorni della città di Fellini. Aveva ragione, decisamente.
Come arrivare a Santarcangelo: treno, auto, bus
Giungere a Santarcangelo non è affatto difficile. Sia che prendiate il treno, la macchina o l’autobus non avrete di certo problemi.
- Treno: ve lo raccomando vivamente, in particolare se alloggiate a Rimini. Da quest’ultima ci vogliono appena 6-7 minuti di tragitto. Durante il giorno esistono più di quindici collegamenti tra le due mete.
- Auto: ci sono differenti possibilità. Autostrada A14 Bologna-Bari, casello Rimini Nord e poi ancora 4 km; S.S. 9 Emilia Milano-Rimini, S.S. 258 Marecchiese Rimini-San Sepolcro; S.P. 11-13-14-49-136.
- Bus: partenze da Rimini, linee 9 oppure 90. Per info Start Romagna.
Inoltre Santarcangelo di Romagna si trova in un’ottima posizione che le consente di essere comodamente raggiungibile anche per via aerea. Gli aeroporti internazionali di Rimini, Ancona e Bologna distano rispettivamente 16, 103 e 114 km.
Santarcangelo rientra d’obbligo tra le cose da vedere in Romagna. Scopriamo insieme cosa fare nella città di Tonino Guerra, attraverso un breve itinerario a piedi di poche ore.
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Cosa vedere a Santarcangelo di Romagna
Arco Trionfale e Piazza Ganganelli
Arrivando dalla stazione, l’Arco Trionfale segna l’ingresso nel cuore storico di Santarcangelo di Romagna.
Il monumento è stato edificato tra il 1769 e il 1777, come omaggio al cardinale Lorenzo Ganganelli nominato Papa col nome di Clemente XIV.
E’ anche conosciuto come Arco dei Becchi, ovvero dei cornuti. La storia è legata all’11 novembre, giorno della Fiera di S. Martino, dove una volta avveniva la compravendita di bestiame, tra cui i becchi (caproni).
Oggi per l’annuale occasione vengono appese sotto l’Arco delle grandi corna. La leggenda dice che si muovono all’attraversamento di persone tradite. Sarà vero?
Lo spazio che si apre dopo aver passato l’Arco è Piazza Ganganelli, che al venerdì mattina ospita il mercato cittadino.
In mezzo è situato il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, un basamento di travertino e arenaria sormontato da una scultura in bronzo raffigurante due donne che sorreggono un soldato morto.
A pochi passi dal monumento si trova la Fontana della Pigna, ideata da Tonino Guerra. La realizzazione risale al 1989, ma negli ultimi anni c’è stato un restauro che ha portato all’inserimento proprio della pigna, considerata simbolo di accoglienza e ospitalità.
Collegiata di San Michele Arcangelo
E’ l’edificio di culto maggiore della cittadina romagnola, costruito a metà ‘700 su progetto dell’architetto riminese Buonamici.
Il disegno inizialmente prevedeva l’erezione di due campanili, ma per mancanza di fondi solo uno fu compiuto. La fabbricazione della Collegiata venne fatta dopo aver soppresso le parrocchie esistenti, ovvero l’antica Pieve, da cui proviene un crocifisso ligneo trecentesco, e la Chiesa di S. Agata.
All’interno spiccano un meraviglioso organo decorato in stile rococò e l’Altare del Santissimo Sacramento, dov’è raffigurata l’adorazione dei pastori, un tema molto ricorrente nelle pitture seicentesche.
La Collegiata è visitabile da lunedì a venerdì 09.30-11.30, al costo di 1 euro a persona. Possibilità di visita guidata prenotando al numero 333/2012423.
Pescheria, Stamperia, Sferisterio
Nei pressi della Collegiata hanno sede altri tre punti d’interesse che caratterizzano il centro di Santarcangelo.
Cosa vedere in Romagna: la Pescheria comunale di Santarcangelo
La Pescheria è un edificio di origini ottocentesche che ha mantenuto nel tempo il suo ruolo e la sua posizione.
La struttura, in mattoni, è a forma rettangolare ed è costituita da quattro porte d’accesso. Sono rimasti intatti i cancelli in ferro battuto e i banchi in pietra di San Marino. Ospita quotidianamente il mercato del pesce.
Cosa vedere in Romagna: l’Antica Stamperia Marchi
A pochi passi ecco un’altra delle cose da vedere in Romagna, una bottega artigiana che ha piantato le radici nel lontano 1633.
La Stamperia Marchi è considerata un orgoglio 100% santarcangiolese, per la lunga storia, la lavorazione a mano dei tessuti e la presenza di un antichissimo mangano tutt’oggi funzionante. Si tratta di un macchinario unico al mondo adoperato per pressare, lisciare e stirare la tela.
Il laboratorio quotidianamente crea nuovi capi e oggetti d’arredo, come lenzuola, tovaglie, tende, teli mare, lampade, e tanto altro. E’ possibile la visita guidata su prenotazione, riservata a gruppi di minimo 10 persone.
Cosa vedere in Romagna: lo Sferisterio di Santarcangelo
Sempre sulla medesima stradina, dopo aver superato il giardino del ristorante Da Mario, si trova lo storico Sferisterio di Santarcangelo.
E’ un campo da gioco rettangolare, formato da un terreno di dimensioni 16×86 metri. E’ stato realizzato per le gare di pallone col bracciale, un antico gioco inizialmente praticato all’interno di palazzi signorili dalle classi nobili della società.
In seguito si è trasferito dapprima nelle piazze cittadine e poi negli sferisteri posti sotto le cinte murarie. Da questo gioco deriva l’attuale tamburello.
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Piazzetta delle Monache e i musei
Tramite Via Saffi e Via della Costa si arriva a uno degli slarghi più suggestivi di Santarcangelo di Romagna.
La Piazzetta delle Monache ospita il Monastero delle Sante Caterina e Barbara, fondato nel 1500 e affiancato dalla Chiesa delle Suore Bianche, al cui interno è conservata una reliquia di Padre Pio.
Sulla facciata di un’abitazione è presente una lapide raffigurante Francesca da Rimini. Secondo la leggenda, in seguito alla disavventura amorosa con Paolo, la fanciulla si trasformò in un fantasma, che continua a girovagare per le strade di Santarcangelo.
La figlia Concordia, per il dolore della scomparsa materna, pianse nel punto esatto in cui oggi si trova il cipresso: si è originato dalle sue lacrime.
L’unico accesso rimasto tra la prima e la seconda cinta muraria è la Porta Cervese, detta anche Porta del Sale, per via del vecchio collegamento con Cervia.
I musei dei dintorni
Nei pressi della Piazzetta, vecchio cuore del borgo medievale del XII secolo, sono situati alcuni musei di Santarcangelo.
Venendo dalla parte bassa della città, il primo è il Museo del Bottone, che propone una ricca collezione di bottoni dal 1600 a oggi. E’ aperto tutto l’anno con orario 10-12 e 15-18 (consigliata prenotazione al 339/3483150)
A pochi metri si trova “Nel mondo di Tonino Guerra”, spazio culturale dedicato all’artista santarcangiolese. Sono presenti quadri, sculture, ceramiche e una selezione multimediale che racconta la storia di Tonino Guerra. E’ visitabile gratuitamente il sabato e la domenica, con orario 10-12.30 e 16.30-19.
Infine il seicentesco Palazzo Cenci ospita il MUSAS, ovvero il Museo Storico Archeologico. Il percorso interno porta attraverso la storia di Santarcangelo, da sempre cittadina di antiche tradizioni, e lo fa partendo dalla Preistoria e arrivando fino al XIX secolo.
E’ aperto dal 1/10 al 30/04 nei weekend e festivi, con orario 10-13 e 15.30-19; dal 1/05 al 30/09 giov, ven, weekend e festivi, con orario 16-20.
Torre del Campanone e Acquedotto Civico “Serbatoio”
L’originaria Torre dell’Orologio venne costruita, e poi demolita poichè fatiscente, nei pressi della Piazzetta delle Monache, a fianco all’arcata che delimita la cinta muraria.
L’attuale Campanone è posizionato in Piazza Galassi e domina Santarcangelo di Romagna coi suoi 25 metri d’altezza. Purtroppo non è visitabile.
Poco più avanti, percorrendo le caratteristiche stradine che conducono alla Rocca Malatestiana, ci s’imbatte nello storico edificio dell’Acquedotto Civico “Serbatoio”.
Risale agli anni ’30, ma è stato restaurato nel 2009. E’ un impianto a forma ottagonale, contenente una cisterna sorretta da pilastri che ha il compito di accumulare acqua potabile.
La quantità d’acqua disponibile è ben visibile sulla facciata esterna, attraverso un indicatore di livello.
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Rocca Malatestiana
La Rocca rappresenta il simbolo di Santarcangelo e sicuramente una delle cose da vedere in Romagna.
Il Castello nacque prima come fortezza difensiva, poi, con l’avvento della famiglia Malatesta, venne trasformata e resa la struttura che è tutt’ora, costituita da un mastio e tre torrioni poligonali.
Oltre che pernottare nelle incantevoli suites della Rocca, c’è la possibilità di prenotare una visita particolare, a base di tour interno/esterno ed aperitivo a buffet. Pare che nelle prima stanze del Castello si sia consumata la tragedia di Paolo e Francesca, decantata nella Divina Commedia di Dante.
Dove mangiare a Santarcangelo di Romagna
Nel centro storico di Santarcangelo ci sono diversi locali carini in cui fermarsi a riempirsi lo stomaco di specialità romagnole.
Io ho optato per la Piadineria alla Scalinata, posta in Via Saffi. Oltre ai tavolini interni, si può mangiare anche fuori, proprio sulla caratteristica scalinata che va verso il borgo medievale.
Il menu propone principalmente piadine (classiche e speciali) e cassoni. Volendo si può prendere un vassoio degustazione con 3 gusti o 5 gusti scelti dalla cucina.
Io sono andato su una piada a base di prosciutto crudo, scamorza fusa e carpaccio di tartufo. Buonissima!
Non fanno il caffè, ma rimandano al vicino Caffè Commercio sito in Via Don Minzoni.
Cos’altro vedere a Santarcangelo di Romagna
Per il poco tempo a disposizione non ho potuto visitare altri punti d’interesse che senz’altro meriterebbero una sosta.
Mi riferisco a:
- Grotte Ipogee, il mondo sotterraneo di Santarcangelo, fatto di cunicoli, pozzi e gallerie. Visite guidate e su prenotazione, tutti i giorni ore 10.30-11.30-15.30-17 (tel. 0541/624270).
- Pieve di S. Michele Arcangelo, il luogo di culto più antico del territorio. Si trova a 1 km dal centro ed è visitabile solo con guida a pagamento (tel. 333/2012423).
- Chiesa di S. Maria Immacolata, o Convento dei Cappuccini, situata sul Colle Giove, a 5 minuti a piedi dalla Rocca. La terrazza offre una visuale impareggiabile sulla Valmarecchia. E’ visitabile gratuitamente.
- Mutonia, parco turistico collocato a 2 km dal centro. Qui alloggiano i Mutoid, artisti arrivati a Santarcangelo negli anni ’90. Essi riutilizzano il materiale scartato dalle masse per creare opere e sculture.
La mini guida su Santarcangelo termina qui. Ora dovete assolutamente aggiungere la città alle cose da vedere in Romagna.
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Molto carina Santarcangelo. Scorci deliziosi, soprattutto verso la Rocca. E poi mi dà di una cittadina così accogliente! Nello spirito della Romagna
Esatto Simona! Romagna fa rima con accoglienza. A me piacere girare per questi territori, dove la gente ti fa sentire a casa. Si mangia bene e si scoprono posti davvero deliziosi, proprio come Santarcangelo!