In una regione, la Toscana, ricca di famose città d’arte, si fa spazio Pistoia, nominata Capitale Italiana della Cultura nel 2017. Nata come accampamento romano, la città dei pistores, ossia i fornai che sfamavano le truppe, si è sviluppata fino ai giorni nostri, mantenendo una pura autenticità. Andiamo a scoprire insieme cosa vedere a Pistoia in un giorno, seguendo un intenso itinerario a piedi.
Cosa vedere a Pistoia in un giorno: info utili per il soggiorno
Come arrivare a Pistoia
- Aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Pisa e Firenze, posizionati rispettivamente a 72 km e 40 km.
- Treno: la stazione di Pistoia è ubicata a 10 minuti a piedi dal centro. Ci sono frequenti treni che partono sia da Firenze che da Lucca.
- Auto: da qualunque posto arriviate, dovete prendere l’autostrada A11 “Firenze – Mare”.
- Bus: Pistoia è ben collegata via bus, grazie alle corse della compagnia provinciale BluBus.
Come muoversi a Pistoia
Pistoia è una città decisamente a misura d’uomo. Non è necessario, a mio avviso, utilizzare i bus per muoversi.
Si cammina tranquillamente a piedi, oppure, come piace fare ai locali, si può utilizzare la bicicletta per esplorare la città.
Ci sono alcuni parcheggi gratuiti fuori dal centro storico, come lo Stadio e il Cellini, posizionati a un massimo di 20 minuti a piedi. In caso si può anche usare il servizio navetta, che effettua quotidianamente corse da mattino a sera.
Dove dormire a Pistoia
Durante il mio soggiorno nella città toscana, sono stato ospite della Residenza d’Epoca Il Battistero, situata nel cuore pulsante di Pistoia.
La Residenza è stata realizzata in un fabbricato del XIII secolo, composto originariamente da tre case-torri, e trasformato in seguito nel Palazzo Niccolai.
L’idea di restaurare la struttura e tramutarla nell’attuale Battistero nasce nel 2012, grazie agli attuali proprietari Roberto e Nicola. Qualche anno dopo sorgono prima l’Osteria BonodiNulla, che fa anche da bar e forno, e poi la Residenza.
E’ di certo uno dei posti migliori in cui abbia mai soggiornato. Non lo dico solo perchè ero ospite, ma proprio perchè è una struttura che fa sentire a casa.
L’arredamento delle camere è moderno ed essenziale, pratico e curato nei dettagli, in modo da rendere l’esperienza più che positiva.
La Residenza d’Epoca Il Battistero mette a disposizione grandi letti matrimoniali, ampie docce, connessione wifi veloce, acqua di cortesia, climatizzazione, diverse prese elettriche. Il tocco in più lo dà la finestra, con affaccio diretto sulla vivacissima Piazza della Sala.
Il panorama migliore però lo regala la tredicesima camera, una suite di 35 m2 posta sulla sommità di una delle tre case-torri, che può ospitare fino a quattro persone e che dal balconcino privato offre una visuale impareggiabile.
Al mattino, tramite un piccolo ascensore, si scende al piano terra dove ad attendervi c’è la colazione continentale, con prodotti praticamente a km 0. Al momento i buffet non sono permessi, quindi il menu lo si sceglie e lo si comunica la sera prima, indicando anche l’orario, così la mattina dopo è già tutto pronto.
Dove mangiare a Pistoia
Al piano terra del fabbricato che ospita la Residenza d’Epoca Il Battistero, trova posto il BonodiNulla, il risultato nato dalla fusione delle idee di Roberto e Nicola, proprietari rispettivamente della Torrefazione Mokajenne e del Panificio Giuntini.
Osteria, forno, caffetteria, il BonodiNulla valorizza le eccellenze artigianali delle due attività e del territorio pistoiese, offrendo al cliente un’esperienza gastronomica totale, di alta qualità.
Ho cenato al BonodiNulla e sono andato via sazio e soddisfatto. Atmosfera molto alla mano, grazie anche al comportamento dello staff, preparato e cortese.
Cos’ho assaggiato? Ovviamento pane e schiacce del Panificio, poi un primo a base di maccheroni sull’anatra (piatto tipico di Pistoia) e una tagliata di manzo alla griglia con radicchio, pecorino e riduzione di aceto balsamico.
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Cosa vedere a Pistoia in un giorno: itinerario di visita
Mi piace definire Pistoia come una città alla mano, dall’anima tranquilla e accogliente. L’atmosfera è quella giusta per esplorarne ogni angolo con calma, scoprendo le innumerevoli bellezze che le hanno permesso di ottenere il riconoscimento di Capitale della Cultura.
La vicinanza con Firenze non aiuta di certo, ma dall’altro lato è un bene che Pistoia sia riuscita a conservare negli anni una forte autenticità, rara per città così ricche di cultura.
Le cose da vedere a Pistoia in un giorno sono tante, perciò consiglio innanzitutto se potete di fermarvi un giorno in più e poi di rivolgervi a guide turistiche competenti, come Claudio Gori, che mi ha portato in giro mostrandomi i punti d’interesse cittadini.
Dal momento che il mio soggiorno, organizzato da Pistoia Experience, prevedeva una visita giornaliera, mi sono limitato alle attrazioni racchiuse nelle prime due cinte murarie, di cui oggi rimangono solo tracce. Pistoia nel corso della sua storia ha avuto ben tre cerchie, via via sempre più ampie, realizzate per supportare lo sviluppo urbano.
L’itinerario per visitare Pistoia in un giorno parte proprio dall’ingresso della Residenza dove ho soggiornato, ovvero Via del Lastrone.
Non può mancare una visita al sito di Pistoia Sotterranea, così come a uno degli assi nella manica della città, la storica Confetteria Bruno Corsini. In questo modo l’esperienza sarà certamente più intensa e gustosa!
Bene, iniziamo a parlare di cosa vedere a Pistoia in un giorno attraverso questo itinerario a piedi che vi suggerisco.
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Cosa vedere a Pistoia in un giorno: a spasso per il centro storico
Piazza della Sala
Se Piazza del Duomo è il centro culturale di Pistoia, La Sala ne è quello sociale. Luogo di ritrovo dei cittadini, di scambi di battute e strette di mano, che nelle serate del weekend si anima di giovani, grazie ai locali che ospita.
E’ stata per anni, ed è tutt’ora nei giorni feriali, sede del mercato ortofrutticolo. In epoca medievale sui lati della piazza e nelle viuzze attorno sono nate piccole botteghe che presentavano banconi esterni in pietra, dove avvenivano i commerci cittadini.
Oggi le stradine hanno tutte nomi di mestieri: Via della Stracceria, Via degli Orafi, Via del Lastrone, Via dei Fabbri.
Al centro de La Sala vi è un monumento di marmo, il Pozzo del Leoncino, dov’è raffigurato il Marzocco fiorentino che tiene la zampa sinistra sopra lo stemma di Pistoia, a rappresentare il dominio di Firenze.
Piazza della Sala è collegata all’adiacente Piazza degli Ortaggi, antico bordello cittadino, caratterizzata da un gruppo di tre statue realizzate dall’artista pistoiese Barni, chiamato “Il Giro del Sole”. I tre personaggi, bendati, sembrano prendere ognuno una direzione diversa, tenendo in mano una lampada ad olio.
Pistoia è la città dei vivai e una volta all’anno avviene una manifestazione particolare, nominata “Un altro parco in città”. Le due piazze vengono ricoperte di erba, piante ed alberi, e la gente può camminare a piedi nudi, fare pic-nic, sdraiarsi, partecipare a canti e balli.
Piazza del Duomo
A pochi metri da La Sala ecco una delle piazze più belle d’Italia, sede di iconici monumenti che da sempre rappresentano il soggetto principale delle fotografie della città. Assolutamente una delle primissime cose da vedere a Pistoia in un giorno.
Qui si concentrano i poteri cittadini: giudiziario, religioso e civile. Oggi ogni mercoledì e sabato ospita un mercato storico, appuntamento fisso dei pistoiesi.
Gli edifici maggiori sono la Cattedrale di San Zeno, il Battistero di San Giovanni in Corte, Palazzo degli Anziani, Palazzo dei Vescovi e Palazzo del Podestà.
Cattedrale di San Zeno
La Cattedrale di San Zeno ha una facciata in stile romanico, dove sono rappresentate due statue marmoree di San Zeno, titolare del Duomo, e San Jacopo, patrono della città.
San Jacopo è San Giacomo, uno dei dodici apostoli e fratello di Giovanni. Alla sua morte il corpo viene trasferito in Spagna e da Santiago di Compostela viene spedita una piccola reliquia del patrono, ovvero un frammento del cranio. Da quel momento Pistoia diviene meta di pellegrinaggio, grazie anche al fatto che San Jacopo secoli prima aveva protetto la città dall’incursione dei saraceni.
Oggi la reliquia è contenuta all’interno dell’Altare Argenteo di San Jacopo, a cui ha lavorato anche un giovane Brunelleschi.
A fianco alla Cattedrale c’è il Campanile, alto 67 metri. Si può salire fino in cima, acquistando il biglietto al Battistero, e godere di un panorama stupendo.
Battistero di San Giovanni
Di fronte alla Cattedrale c’è il Battistero, realizzato in stile gotico laddove in antichità c’era una chiesa. Fateci caso, è lo stesso stile presente anche nel Battistero di Firenze.
Rispetto ad altri edifici pistoiesi, viene utilizzato solo il marmo bianco, invece della consueta alternanza con la pietra serpentina verde.
La forma è ottagonale e all’interno merita una foto la fonte battesimale duecentesca.
Antico Palazzo dei Vescovi
L’Antico Palazzo dei Vescovi, che oggi ospita lo IAT, è stata la residenza vescovile per quasi otto secoli.
Nella vecchia sacrestia era conservato il tesoro di San Jacopo, rubato da Vanni Fucci, nominato da Dante nella Divina Commedia e additato probabilmente come il personaggio più cattivo dell’opera.
Interessante anche il ciclo di affreschi della Cappella di San Niccolò, risalenti al 1200.
Palazzo degli Anziani
L’attuale sede del Municipio e del Museo Civico si presenta come un’affascinante struttura formata da un porticato di cinque archi, sormontati da un ordine di cinque finestre bifore e altrettante trifore.
Al centro sulla facciata è rappresentato lo stemma della famiglia fiorentina dei Medici, mentre a sinistra si vede un braccio teso che regge una mazza con sotto la testa di Musetto, re moro ucciso da Grandonio durante la conquista delle Baleari.
Palazzo del Podestà
L’edificio un tempo ospitava il Podestà comunale e rappresentava il potere giudiziario. Ancora oggi è sede del tribunale.
All’interno si può far visita alla corte, che ha mantenuto i banchi in pietra dove i giudici sedevano per svolgere i loro compiti.
L’area delle Chiese
Mi sono inventato questo nome per descrivere una zona che pullula di luoghi di culto, alcuni posizionati oltre la prima cinta muraria di Pistoia.
Dietro il Palazzo dei Vescovi è nascosta una delle vie più vecchie della città, Via della Torre, interamente in pietra. Una piccola deviazione a sinistra, Via dell’Acqua, porta all’ingresso laterale della Cattedrale. Una volta c’era una locanda che forniva acqua alle camere da un pozzo attraverso secchio e carrucola.
Arriviamo in Via Pacini e svoltiamo a destra. Dopo pochi metri un’altra deviazione, a sinistra, conduce alle vicine piazze San Pietro e Santo Stefano.
Sbuca fuori la Chiesa di San Pier Maggiore, un tempo sede di un monastero benedettino e oggi edificio sconsacrato. Interessante la cerimonia del matrimonio mistico, che si svolgeva quando era nominato un nuovo vescovo: egli arrivava su un cavallo bianco e si sedeva sul letto con la badessa del convento. Le consegnava l’anello e si dirigeva poi in Cattedrale.
Vicino ecco la Chiesa di Santo Stefano, costruito in stile romanico e facente parte del Monastero delle Clarisse.
San Giovanni Fuorcivitas e Piazza Gavinana
Tornando verso il Duomo, tappa veloce in Piazza San Leone, dove sorge l’omonima chiesa, di cui meritano gli affreschi, e poi Via Cavour, che porta a un’altra chiesa molto apprezzata, quella di San Giovanni Fuorcivitas.
Si chiama così per il fatto che è stata costruita fuori dalla prima cinta muraria. Colpisce soprattutto per la facciata laterale rivestita completamente in marmo bianco alternato con marmo verde di Prato. L’architrave invece raffigura la cena di Gesù con gli apostoli.
L’interno merita due passi in particolar modo per la Visitazione di Della Robbia, in terracotta invetriata, e l’Acquasantiera di Pisano.
A fianco consiglio una sosta in uno dei bar storici di Pistoia, il Caffè Valiani, situato all’interno di un vecchio oratorio. L’atmosfera è molto suggestiva, ideale per bere un buon caffè.
Via Cavour guida a Piazza Gavinana, più semplicemente chiamata Il Globo, una volta sede di un rinomato cinema. Il Cafè du Globe è un altro locale che ha fatto la storia della città toscana, essendo stato luogo di ritrovo di artisti e poeti fin dal 1800.
All’angolo tra la piazza e Via dei Buti spicca un dettaglio. Un globo, ai cui lati sono presenti due Micchi, gli orsetti simbolo di Pistoia. Un tempo tramite martelletti scandivano le fasi dei film proiettati, mentre oggi si limitano a suonare ogni ora.
Basilica della Madonna dell’Umiltà e Piazza dello Spirito Santo
Proseguendo da Piazza Gavinana lungo Via Buozzi si arriva all’intersezione con l’antica Via degli Orafi, che consiste nella celebre Via Cassia che portava a Lucca.
Passeggiando sulla via noterete un edificio in stile liberty chiamato Galleria Vittorio Emanuele prima e Cinema Eden dopo, dove nel ‘900 si svolgevano spettacoli teatrali e cinematografici.
Sulla destra, dopo pochi metri, compare la Basilica della Madonna dell’Umiltà, costruita sui resti della Chiesa di S. Maria. Curioso l’ingresso, dato che sembra di entrare lateralmente all’interno del vecchio edificio. La struttura è a forma ottagonale, con tre livelli architettonici che vanno quasi a toccare la maestosa cupola, realizzata da Giorgio Vasari.
Piazza dello Spirito Santo è uno dei luoghi migliori dove poter osservare in parte la cupola di Vasari. Viene chiamata dai pistoiesi Piazza delle Scarpe, in quanto da anni vi si svolge uno specifico mercato delle calzature.
Manco a dirlo nella piazza si trova l’omonima chiesa, dove all’interno saltano all’occhio due antichi organi a canne posti uno di fronte all’altro. Uno è stato realizzato a fine ‘600 dall’organaro olandese Hermans, mentre l’altro è stato commissionato dal papa Clemente IX ma completato solo ai giorni nostri.
Pieve di S. Andrea
Attraverso Via dè Rossi, dove si trovano alcuni palazzi storici della città, raggiungiamo Via Abbi Pazienza.
Il nome è singolare e deriva da una leggenda secondo la quale durante una battaglia in età medievale una famiglia pugnalò un avversario, accorgendosi poi di aver fatto del male a un caro amico, a cui venne ripetuta più volte la frase “Abbi pazienza! Abbi pazienza!”.
Prendiamo per Via S. Andrea e arriviamo all’omonima chiesa, che si mostra con la tipica facciata romanica pistoiese. Sull’architrave è rappresentato il viaggio dei Re Magi.
L’interno della Pieve di S. Andrea custodisce una delle opere cittadine più belle, che si posiziona in prima fascia tra le cose da vedere a Pistoia in un giorno: il Pulpito di Pisano.
Da non perdere nei pressi della Pieve le buchette del vino. Attraverso queste finestrelle, i cittadini facevano riempire i fiaschi o li acquistavano, in cambio di denari.
Nelle immediate vicinanze è collocata una delle biblioteche storiche di Pistoia, la Biblioteca Fabroniana, risalente al 1700 e contenente circa 20.000 volumi, perlopiù a tema religioso. Se volete visitarla, andate il martedì o il giovedì dalle 9 alle 12.
Ospedale del Ceppo e Pistoia Sotterranea
Concludiamo la visita di Pistoia in un giorno facendo tappa in Piazza Giovanni XXIII. Un lungo edificio accoglie il Museo dell’Ospedale del Ceppo, situato proprio lì dove fino al 2013 c’era un ospedale.
Pare che il nome derivi da una leggenda, secondo la quale la Madonna ordinò a due coniugi di fondare un ospedale nel luogo in cui sarebbe fiorito un ceppo in inverno.
Bellissima la decorazione del loggiato, un regio in terracotta dipinta e invetriata, che somiglia molto alla maiolica. La realizzazione si divide tra i Della Robbia e lo scultore Santi Buglioni, che rappresentarono le sette opere di misericordia, intervallate dalle virtù.
A fianco all’ingresso del Museo, c’è quello per il sito di Pistoia Sotterranea, una chicca che va per forza inserita tra le cose da vedere a Pistoia in un giorno.
“Un viaggio nel labirinto della storia”. Così si dice del percorso ipogeo più lungo della Toscana: ben 650 metri. Si trova dove un tempo scorreva il torrente Brana, in seguito ridotto a gora, e deviato dopo l’espansione cittadina. L’acqua continuò a scorrere, usata sia per alimentare mulini, sia come luogo di discarica dell’Ospedale del Ceppo.
La visita inizia dal Teatro Anatomico più piccolo del mondo, utilizzato per le lezioni degli studenti dell’ospedale. In seguito si raggiunge Piazza S. Lorenzo, dov’è situato l’ingresso al sito. Il percorso mostra le fasi storiche ed archeologiche dello sviluppo dell’Ospedale del Ceppo.
Testimonianze antiche sono i lavatoi medievali, un ponte romano, una serie di contenitori (butti) usati per i pazienti dell’ospedale e la ruota del frantoio, per la produzione d’olio.
Cosa vedere a Pistoia in un giorno: tradizione dolciaria
Pistoia e il suo territorio fanno rima con eccellenze enogastronomiche e storiche botteghe artigianali, amate da locali e non.
Il confetto pistoiese è una delle prelibatezze della città, rigorosamente bianco, a riccio o birignoccoluto, cioè con bitorzoli. Pare esistesse già in epoca medievale e fosse molto utilizzato, tant’è che la comunità pistoiese conosce una singolare storia legata al nome di Filippo Tedici.
La storia del confetto avvelenato
Filippo, una volta divenuto Capitano del Popolo e Signore di Pistoia, vendette la città ai lucchesi in cambio di 10.000 fiorini d’oro, del vicariato e della mano della figlia di Castruccio Castracani, Signore di Lucca, che riuscì a sposare solo dopo aver ucciso la prima moglie facendole ingoiare un confetto avvelenato.
Dopo alcuni anni Filippo fu decapitato e ora una copia scolpita della sua testa si trova sulla facciata della Pieve di S. Andrea.
I confetti di Pistoia
Il confetto è costituito da un’ “anima” interna, che può essere una spezia o frutta secca, unita con zucchero cotto.
A dirla così sembra facile, ma provate a chiedere a Giorgia, proprietaria della storica Confetteria Bruno Corsini, ubicata all’interno di un vecchio convento.
Il lavoro che c’è dietro è impegnativo (cicli di 8-10 ore) e ci vuole la giusta attenzione, precise conoscenze, massima concentrazione, e naturalmente un’esplosiva dose di passione. Lei ce l’ha, e lo si capisce prima di tutto guardandola negli occhi mentre parla della ditta e poi assaggiando i prodotti, di una bontà incredibile.
Il confetto firmato Corsini è una tradizione che va avanti dal 1918, naturale al 100%, che non si ferma mai, per la gioia dei cittadini che amano i dolci proposti da Giorgia.
Se vi chiedete cosa vedere a Pistoia in un giorno, qualcosa di fortemente tipico e irrinunciabile, questa è la risposta.
Mi raccomando, fate un passo da Giorgia, assaggiate i confetti e perdetevi nel loro sapore delicato e unico. Ne ho mangiati tanti, tutti diversi, ognuno col proprio gusto.
Non fermatevi ai confetti, perchè l’azienda produce anche tavolette fondenti di cioccolato e la torta Panforte Glacè, specialità della casa.
La confetteria si trova in Piazza S. Francesco, poco dopo la Pieve di S. Andrea.
Siamo alla conclusione di questo lungo articolo sul mio weekend in Toscana. Adesso siete a conoscenza di cosa fare e cosa vedere a Pistoia in un giorno. Che dite, vi ho convinti a visitarla?
Nonostante abbia vissuto una ventina di anni a Livorno non sono mai andato a visitare Pistoia. Di questo me ne pento visto i punti di interesse che hai descritto. Pensa, all’epoca era famosa solo per il suo zoo. BonodiNulla deve essere un ottimo locale; già dal nome mi ispira parecchio
Il nome ispira, è vero! I piatti confermano 😄
Quando puoi rimedia, merita un weekendino 😊 e anche i dintorni devono essere interessanti!
Ciaoo sto per andare a Pistoia ed il tuo itinerario mi sembra perfetto. Tra un confetto e l’altro mi aggirero’ anche tra gli stretti vicoli alla ricerca di chiese e piazze. Ti farò sapere ciao ciao 😉
Ciao Bea! Grazie per aver seguito il mio post. Allora, com’è andata? Piaciuta?