Considerata spesso una semplice città di passaggio, data la strategica posizione che occupa, Livorno viene prontamente sottovalutata e accantonata in un angolino, per lasciare spazio alle più famose Pisa, Firenze e Siena. Un vero peccato, perchè se solo si andasse oltre e si concedesse una chance a questa città della Toscana, sono sicuro che sarebbe una scelta ripagata. In questo articolo parlo di cosa fare e cosa vedere a Livorno, attraverso i luoghi principali che la caratterizzano e distinguono dal resto della regione.
Per questa visita devo ringraziare Visit Tuscany, l’ente di promozione turistica della Toscana, che mi ha permesso di vivere un’esperienza diversa dal solito: il takeover. In pratica per 24 ore ho avuto accesso al profilo Instagram di Visit Tuscany e ho raccontato Livorno ai follower tramite stories e foto. Un’avventura singolare, ma molto piacevole.
Se volete vedere come me la sono cavata, trovate le IG stories della giornata qui in evidenza. Preparatevi: sono in inglese! 😉
Cosa vedere a Livorno in un giorno
Devo essere sincero, ho avuto qualche dubbio prima di scegliere Livorno. Me l’ero sempre immaginata come una grande città industriale, fatta principalmente di cantieri, gru, grosse navi attraccate. Fino a quando non ho deciso, finalmente, di togliermi dalla testa quest’idea ignorante e informarmi seriamente sulla città.
Gli articoli letti mi hanno lasciato sensazioni positive, circa la sua storia e i suoi luoghi d’interesse, e la visita ha semplicemente confermato le mie impressioni.
Il mio itinerario è partito dalla stazione di Livorno Centrale, situata a una ventina di minuti a piedi dal centro storico. Consiglio di evitare i mezzi pubblici, in quanto sul percorso che dalla stazione porta a Piazza della Repubblica sono presenti almeno due punti d’interesse che vi racconterò nell’articolo.
Ecco dunque, all’interno di questa guida, i miei consigli sulle cose da vedere a Livorno e qualche suggerimento riguardo all’aspetto gastronomico.
Parco Sandro Pertini
Il lungo rettilineo che porta dalla stazione al centro si chiama Viale Giosuè Carducci ed è caratterizzato ai lati da percorsi alberati, divisi per pedoni e ciclisti. Oltre a incontrare una vecchia cabina telefonica che mi fa tornare all’adolescenza, c’è la possibilità di deviare a sinistra ed entrare in uno spazio naturale che costeggia il viale.
Parco Sandro Pertini, chiamato anche Parterre, è uno dei primi giardini pubblici costruiti in Europa. La sua creazione risale addrittura alla prima metà dell’800. In seguito venne trasformato in giardino zoologico, anche se mancavano attrezzature adeguate. E infatti a metà ‘900, a causa dello stato di malessere degli animali presenti, si provvide al loro trasferimento presso lo zoo di Salsomaggiore, in Emilia-Romagna. Così riprese il suo ruolo originario di giardino pubblico e oggi rappresenta il polmone verde della zona.
Cisternone
Proseguendo dritti dal parco, poco dopo, ecco il Cisternone. Colpisce fin da subito per le dimensioni, questo monumento in stile neoclassico è veramente enorme.
Ideata dall’architetto Poccianti e inaugurata nel 1842, la così chiamata Gran Conserva aveva il compito di raccogliere l’acqua proveniente dall’acquedotto di Colognole, situato nella campagna livornese, e pensare all’approviggionamento idrico della città.
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Ancora oggi funzionante e usato come serbatoio d’acqua, è possibile visitarlo all’interno solamente in certe occasioni, come per esempio le giornate del FAI.
Piazza della Repubblica
Piazza della Repubblica viene descritta come la più grande piazza ponte d’Europa ed è sicuramente tra le più importanti della città. A Livorno la si chiama “il Voltone”, per via della grossa volta che copre il Fosso Reale.
Breve parentesi: il Fosso Reale è un fossato che nell’antichità seguiva il percorso della cinta muraria. Con la demolizione dei bastioni, ha perso il suo compito originario di difesa e oggi ospita un buon numero d’imbarcazioni da diporto. Insieme agli altri canali (occhio a chiamarli così, si dice “fossi”!) di Livorno, è stato inserito dall’Unesco nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità.
Tornando a Piazza della Repubblica, si possono notare due statue, raffiguranti gli ultimi Granduchi di Lorena: Ferdinando III e Leopoldo II. La piazza è centralissima, tocca diversi quartieri e offre scorci colorati sui palazzi ottocenteschi affacciati sul Fosso Reale.
Fortezza Nuova
Proprio di fronte a Piazza della Repubblica, circondata dall’acqua, ecco l’isoletta che ospita la Fortezza Nuova. La sua costruzione fu voluta dal Granduca Ferdinando dei Medici al fine di di fornire una valida protezione verso nord.
L’aspetto attuale non è quello di fine 1500, quando fu edificata. Allora le dimensioni erano circa il doppio. Poi fu rimpicciolita per via della crescita della popolazione e la necessità di mettere in piedi due nuovi quartieri.
Bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, ha in seguito ospitato i senzatetto, prima di venire restaurata e trasformarsi in un parco pubblico e luogo di cerimonie.
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Il Pontino
Fortezza Nuova è anche un’occasione per ammirare un favoloso skyline del quartiere del Pontino. Devo dire che tra le cose da vedere a Livorno è una delle zone che mi ha colpito di più, per il suo tripudio di colore che si riflette nel Fosso Reale.
Questo quartiere, chiamato in passato Borgo Reale, si distingue per la sua atmosfera di vecchio villaggio di pescatori. Le abitazioni colorate danno su Via Scali delle Cantine e, sotto al piano stradale, ecco disposta una fila di magazzini e appunto cantine dove avveniva la lavorazione di acciughe, baccalà e salacche.
Lungo gli scali approdavano delle particolari barche a fondo piatto, i Becolini, che trasportavano le merci lungo i fossi.
Guardate tra i palazzi rosa, a sinistra. Ce n’è uno alto e stretto, in mezzo. Nella foto non si vedono, ma alle estremità del tetto sono presenti due figure di cani, simbolo di fedeltà e difesa. D’altronde in questo quartiere, durante il periodo mussoliniano, erano d’abitudine scontri fisici tra gli abitanti del posto, perlopiù pescatori e artigiani, e i fascisti. In Via Scali del Pontino è anche presente una targa per omaggiare il coraggio dei cittadini ribelli.
Mangiare a Livorno
Proprio in questo rione ho gustato un buon pranzo, piuttosto leggero, ma molto valido. Il ristorante si chiama Al Fosso Reale e offre una serie di piatti della cucina tipica toscana.
Tra le cose da mangiare a Livorno c’è sicuramente il cacciucco, la specialità principale. Si tratta di una zuppa fatta da diversi tipi di pesce, come scorfani, polpi, seppie. E’ nato dalla necessità di riutilizzare il pescato non venduto nei mercati.
Io ho deciso sì di provarlo il cacciucco, ma in un’altra versione. Ovvero come ripieno di panzotti fatti in casa. Piatto accompagnato da un calice di Castelgreve rosso. Sinceramente i panzotti erano molto buoni, ma la porzione piuttosto scarsa in relazione al prezzo pagato. Cortesia e gentilezza su ottimi livelli invece, ma d’altronde in Toscana l’accoglienza è di casa.
La Venezia
Cosa vedere a Livorno se non il quartiere della Venezia? Questa è un’area imperdibile, quella che sicuramente dà un tocco in più alla città, differenziandola dal resto della Toscana. La Venezia (o anche Venezia Nuova) possiamo dire che rappresenta il vero nucleo storico di Livorno, avendo mantenuto intatte le sue caratteristiche originarie dal ‘600 a oggi.
La necessità di creare un collegamento con il Porto Mediceo ha spinto alla creazione di questo suggestivo quartiere, ricco di ponti e canali navigabili, nei quali transitavano le chiatte che trasportavano le merci.
Oggi esiste un interessante tour in battello di un’oretta che parte dal porto e passa attraverso i fossi, raccontando quartieri e punti d’interesse della città visti da un’altra prospettiva. A sto giro me lo sono perso, ma la prossima volta sarà d’obbligo farlo!
Non solo fossi nel quartiere della Venezia, ma anche chiese antiche e palazzi raffinati abitati da ricchi mercanti. Come quelli in Via Borra, una delle strade storiche di Livorno.
Ne segnalo tre, uno attaccato all’altro: Palazzo del Monte di Pietà, che aveva la funzione di Banco dei Pegni; Palazzo delle Colonne di Marmo, in perfetto stile barocco; Palazzo Huigens, che ha ospitato personalità importanti come Granduchi e Re.
Poco più avanti un altro edificio cattura l’attenzione: i Bottini dell’Olio. Questa costruzione, dove oggi ha sede la biblioteca labronica, era utilizzata dai mercanti per conservare l’olio. Essi potevano lasciarcelo per quanto tempo desideravano, pagando cinquanta centesimi al quintale ogni tre mesi.
Fortezza Vecchia
Spingiamoci fino nei pressi del Porto Mediceo. Ecco un’altra roccaforte, adagiata sul Mar Tirreno, seminascosta da un gruzzolo di imbarcazioni. Siamo arrivati alla Fortezza Vecchia, che racchiude molta storia livornese.
Nel Medioevo Livorno era un semplice villaggio di pescatori, situtato alla periferia del ben più grande Porto Pisano. Il nucleo principale era una torre quadrata a cui si aggiunse in seguito un’altra torre circolare, il Mastio di Matilde. Entrambe furono unite per creare la Quadratura dei Pisani che aveva la funzione di difendere l’accesso al porto.
La Fortezza Vecchia risale al 1500, grazie al lavoro dell’architetto Antonio da Sangallo Il Vecchio commissionato dalla famiglia dè Medici. Con il passaggio alla casata dei Lorena, il forte diventò prima sede di caserme militari e poi di prigioni. Dopo i bombardamenti della Grande Guerra, fu restaurato.
Attualmente è formata da tre bastioni, anche se l’idea iniziale ne prevedeva quattro. E’ nella Chiesa di S. Francesco, posta all’interno della rocca, che nel 1606 Livorno venne proclamata città.
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Terrazza Mascagni
Se vi state chiedendo cosa vedere a Livorno d’altro, sappiate che non ho ancora finito. Allontanandosi dal Porto Mediceo verso sinistra, c’è una bella passeggiata che costeggia il mare e gli stabilimenti balneari.
Diciamo che si cammina per una ventina di minuti, ma ovviamente se siete pigri potrete utilizzare l’autobus. Io me la sono fatta a piedi, andata e ritorno, coi jeans lunghi, sotto un sole cocente. Scelto bene vero? 😉
Gli sforzi vengono però presto ripagati, non appena si arriva al luogo sicuramente più amato della città. Siamo proprio di fronte al mare, in un enorme piazzale costituito da più di 34.000 piastrelle bianche e nere, disposte a formare un’immensa scacchiera.
Et voilà, l’elegantissima Terrazza Mascagni, realizzata nel 1925. In questa zona un tempo aveva sede il Forte dei Cavalleggeri, smantellato in seguito per far spazio al parco di divertimenti dell’Eden.
Uno dei posticini preferiti da livornesi e non per una passeggiata romantica col proprio partner, magari al calar del sole. Ma prima del tramonto, perchè non fare un salto all’Acquario? Si trova qui e può rivelarsi un’ottima idea per qualche ora a contatto con l’ambiente marino. Credo sia una delle cose da vedere a Livorno che non potete perdervi se viaggiate con bambini al seguito: pensate come si divertirebbero!
Quartiere del centro
Di fronte al Porto Mediceo rimarrete affascinati da una grande statua: è il Monumento dei Quattro Mori. Raffigura l’immagine di Ferdinando I che si erge con fierezza e sotto di lui quattro pirati legati che si dimenano. Esiste un punto in cui è possibile scorgere contemporaneamente tutti e quattro i nasi dei mori, pare porti fortuna!
Da lì parte Via Grande, la strada per eccellenza, che taglia in due il quartiere della città fortificata messa su dal Buontalenti a fine 1500. La città ideale, così la definisce, a forma di pentagono e circondata dal Fosso Reale.
Purtroppo questa parte di Livorno è stata tra quelle maggiormente danneggiate durante la guerra, quindi ciò che vediamo oggi è frutto di grandi lavori di ricostruzione.
Via Grande porta direttamente a Piazza della Repubblica, ma se si fa una deviazione a destra, in qualsiasi punto, si arriva lungo il Fosso Reale, precisamente in Scali Aurelio Saffi. Trova posto qui uno dei punti fermi della città: il Mercato delle Vettovaglie. Purtroppo la domenica è chiuso, quindi non ho potuto visitarlo.
Da fuori colpisce subito per la maestosità, la facciata è larga ben 95 metri. Per la sua costruzione sono stati impiegate importanti quantità di ferro e vetro che hanno portato alla nascita di un luogo frequentatissimo. Location perfetta per perdersi tra le tantissime bancarelle di pesce, carne, uova e legumi.
Cosa mangiare a Livorno: il 5 e 5
Curiosi di conoscere una tipicità dello street food livornese? Scopriamo insieme il 5 e 5!
Mi riferisco a pan francese farcito con la torta di ceci (la farinata, per intenderci). A Livorno la chiamano semplicemente torta, e a volte aggiungono pure un pò di pepe. Cosa berci insieme? Un bel bicchiere di spuma bionda. Così potete gustare un piatto tipico da veri local!
Interessante la storia del nome, che pare sia collegata al prezzo del pane e della torta, ovvero 5 centesimi. Quando nei primi anni del ‘900 i clienti si recavano a comprare, erano soliti chiedere 5 centesimi di pane e 5 centesimi di torta.
Ora che sapete cosa vedere a Livorno e cosa mangiare, non vi resta per organizzare una giornata o un weekend da queste parti. Non vedo l’ora di leggere la vostra esperienza a riguardo nei commenti qua sotto. 🙂
Cosa dire? Mi hai fatto emozionare ❤️ Hai reso omaggio alla città che mi ha cresciuto in modo impeccabile. Raccontato molti dei particolari che possono essere apprezzati nella città labronica. La prox volta che andrai a Livorno ti consiglio di proseguire oltre la Terrazza Mascagni continuando sul lungomare, un’altra parte della città che merita. Poi non dimenticarti di bere il caratteristico ponce alla livornese. Dove? Al bar Civili, ovviamente 😉
Me l’ero segnato, ma ho preferito lasciarlo per una visita invernale 😁 domenica si schiattava!!
Grazie, mi fa piacere averti trasmesso qualcosa 😊
Un abbraccio
A Livorno sono stata sempre e solo di passaggio. Mi hai incuriosito tantissimo, spero di potermi organizzare quanto prima per visitarla.
Una giornata qui te la consiglio, fa strano vedere una città del genere in Toscana!