Da sempre amo andare in montagna d’estate e il Trentino Alto-Adige è una meta perfetta per trascorrere piacevoli vacanze. In questo articolo voglio parlarvi di cosa fare in Val Pusteria, attraverso un intenso itinerario di cinque giorni.
Val Pusteria in 5 giorni
La base del viaggio in Sud Tirolo è stata la Val Pusteria, splendida vallata delle Alpi Orientali che si estende da Rio di Pusteria fino a Lienz, in Austria. Il territorio, fatto di paesaggi da cartolina, è l’ideale per godere delle bellezze che l’Alto Adige offre e può fornire diversi spunti per arricchire l’esperienza.
La Val Pusteria e le sue vallate laterali danno la possibilità di praticare varie attività. Le escursioni sono il grande classico, ma anche la mountain bike è molto amata, così come la pesca, il tennis, il rafting e il nordic walking.
Circa il soggiorno, vi consiglio di scegliere Valdaora, come ho fatto io. Divisa in tre frazioni (Valdaora di sotto, di mezzo e di sopra), è un posto molto tranquillo. La posizione è perfetta, a dieci minuti d’auto da Brunico e una mezz’oretta da San Candido.
Se optate per la frazione di sotto, come nel mio caso, aspettatevi un gradevole silenzio, interrotto ogni tanto dai muggiti delle mucche.
Durante il mio viaggio ho avuto modo di rilassarmi, ma nel complesso sono stato molto attivo. Ho fatto diversi percorsi di trekking, raggiungendo rifugi e malghe, e assaporando piatti tipici altoatesini di fronte a panorami unici. Ma non mi sono limitato a ciò, ho pure visitato paesini caratteristici e città colorate, spostandomi all’occorrenza nel Tirolo austriaco.
Scopriamo quindi cosa fare in Val Pusteria. Ecco l’elenco delle tappe:
- Giorno 1: Lago di Braies – San Candido – Lienz
- Giorno 2: Giro delle Cascate e Schwarzbachalm – Brunico
- Giorno 3: Tre Cime di Lavaredo – Monguelfo e Villabassa
- Giorno 4: Vipiteno – Innsbruck
- Giorno 5: Escursione alle Piramidi di Terra e Gönneralm
Cosa fare in Val Pusteria
Giorno 1: Lago di Braies – San Candido – Lienz
Lago di Braies
Sveglia alle 06.30 del mattino, caffè veloce e partenza. Essendo una destinazione molto frequentata, soprattutto d’estate, ho scelto di presentarmi sul posto già alle sette e mezza, quando solo una decina di persone era già lì a scatenarsi con la fotocamera.
Dopo aver parcheggiato (costo 6 euro, valido tutto il giorno), ho raggiunto le sponde di questo piccolo lago alpino, dove i fitti boschi e le cime che lo circondano si riflettono nell’acqua verde smeraldo. Ci è voluto poco, pochissimo, per innamorarmi del Lago di Braies.
Una volta lì, c’è la possibilità d’intraprendere un giro attorno al lago della durata di circa un’ora e mezza. Consiglio di farlo, non è per nulla impegnativo, anzi. Il tour offre scorci che saranno poi difficili da dimenticare, come lo saranno del resto le scene di turisti stranieri in pose assurde che non si preoccupano minimamente della seria possibilità di cadere in acqua!
Sapete che d’estate, tra le 10 e le 17, è possibile noleggiare una delle barchette di legno che vedete qua sopra in foto e fare un giro di 30 o 60 minuti? Un ottimo modo per vivere il lago diversamente.
Se invece volete limitarvi al giro a piedi, vi straconsiglio di venire la mattina presto. Al termine dell’escursione la zona stava iniziando a riempirsi, i parcheggi erano pieni e fare colazione nel minuscolo bar lì vicino non è stato affatto semplice.
San Candido
Seconda tappa del giorno il paesino di San Candido (Innichen in tedesco), un grazioso borgo di 3300 abitanti poco lontano dal Lago di Braies, in direzione Austria. Interessante fare un giro in questa delicata località, rinomata destinazione turistica sia d’inverno che d’estate.
Il centro storico si compone di un’area pedonale dove spiccano edifici colorati e alberghi dalle facciate eleganti, di fronte ai quali mette davvero male non scattare fotografie.
Dal punto di vista culturale, non potete perdervi le tre chiese che San Candido possiede. Si comincia con la Collegiata dei S.S. Candido e Corbiniano, dov’è presente anche un cimitero, e la Chiesa di San Michele, gioiellino barocco che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta.
Lienz
Data la pioggia beccata a San Candido, ho deciso di proseguire in auto fino a Lienz, in Austria. Il tragitto tra le due località è percorso quotidianamente in bicicletta da tantissima gente. Lungo la pista ciclabile della Drava, in 2-3 orette, si arriva nella città austriaca, per poi tornare in treno, ovviamente con bici al seguito.
Un pò per la pioggia, un pò per la distanza, ho abbandonato l’idea del noleggio bici e in auto ho raggiunto la meta, incredibilmente baciata dal sole. Temperature sensibilmente più alte e calore sulla pelle, che mi hanno portato in un nanosecondo a levare la giacca.
Lienz è piuttosto concentrata e tranquilla. Solo la altstadt, la città vecchia, è più vivace e movimentata. E’ questa la zona più carina della città, dove s’incontrano diverse viuzze dalle case colorate.
L’Hauptplatz è la piazza principale, curata nei minimi particolari, in cui ha sede anche il Municipio cittadino. Più avanti si può sbucare in Johannesplatz, un’altra piazza molto carina, mentre in posizione rialzata rispetto al centro si trova il Castello di Bruck, che oggi ospita il museo civico.
Comunque ricordatevi sempre che siamo in Austria, patria della torta sacher. Perchè non provare quella del City Cafe – Konditorei Glanzl, uno dei locali più frequentati di Lienz?
Giorno 2: Giro delle Cascate e Schwarzbachalm – Brunico
Giro delle Cascate e Schwarzbachalm
Il secondo giorno ho deciso di fare una camminata, sfruttando la bella giornata di sole. Uscito di casa di buon’ora, ho raggiunto Lutago, paesino situato nella Valle Aurina, una delle vallate laterali della Pusteria.
Partenza dal parcheggio dello Sportbar e via seguendo i sentieri 23 e 26, i cosiddetti Sentieri del Sole, un tempo usati dai contrabbandieri per trasportare la merce dall’Austria evitando la frontiera. Il percorso si snoda tra fitti boschi e curiose sculture in legno, arrivando fino agli antichi masi dei contadini.
La Schwarzbachfall, ovvero la cascata del Rio Nero, vi aspetta. Attraverso una fenditura nella roccia l’acqua scende giù ripidamente e termina in un minuscolo bacino color azzurro. Pensate che ho visto ragazzi spogliarsi e fare il bagno!
A quel punto si prosegue nella camminata e si arriva dopo un’oretta alla malga Schwarzbachalm, un’antica baita di montagna che funge da punto di ristoro. Un ottimo posto dove mangiare in Val Pusteria.
Canederli agli spinaci con salsa gorgonzola e birra Felsenkeller, il meritato relax dopo la salita. Per i più piccoli c’è anche la possibilità di divertirsi un pò, su altalene, scivoli e altri giochini.
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Brunico
La conclusione della giornata avviene con un giretto a Brunico, il centro principale della Val Pusteria. Ne ho sempre sentito parlare bene, quindi la curiosità di scoprirla era molta.
Brunico è una cittadina di 16.000 anime posta ad un’altitudine di poco più di 800 metri. La stazione è il luogo perfetto per parcheggiare, c’è un grosso posteggio dove si può lasciare l’auto gratuitamente. In dieci minuti si arriva in centro, attraverso una bella e stretta passeggiata ciclopedonale che costeggia il fiume Rienza.
Il centro storico mi è piaciuto molto, di chiaro stampo medievale, ricco di edifici colorati e architetture caratteristiche. Mi ha incuriosito il fatto che in Via Centrale sono presenti un sacco di negozi e botteghe, all’interno di costruzioni, alcune di forma particolare, le cui facciate sono decorate in un modo che rimandano all’attività commerciale.
Giorno 3: Tre Cime di Lavaredo – Monguelfo e Villabassa
Tre Cime di Lavaredo
Un must, a cui non si può proprio dire di no. Un’escursione del Sud Tirolo da fare, assolutamente.
Il giro delle Tre Cime di Lavaredo è una delle camminate per eccellenza della Val Pusteria, che va a unirsi col versante veneto delle Dolomiti. Le tre vette, una a fianco all’altra, sono amatissime e pullulano di escursionisti in ogni periodo dell’anno. D’altronde, il percorso per arrivarci è piuttosto semplice e adatto a tutti, anche ai nanetti, senza alcun tipo di problema.
Le uniche cose da tenere in considerazione sono la durata totale di circa 4 ore, senza contare le soste, e il costo per arrivare. Dovete infatti sapere che, sia che decidiate di usare i mezzi sia che vogliate venire in macchina, pagherete comunque una cifra per accedere al Rifugio Auronzo e quindi all’inizio del sentiero. A meno che non scegliate di salire a piedi, posteggiando nel minuscolo parcheggio (spesso pieno) posizionato al “casello”.
Come arrivare comodamente al Rifugio Auronzo
- Mezzo proprio: 25 € per l’auto (16 € dalle 15.00 alle 06.00), 15 € per i motocicli (10 € dalle 15.00 alle 06.00), 40 € per i camper
- Mezzi pubblici: 15 € a/r pullman dalla stazione di Dobbiaco
Capite dunque che ha un bel costo, ma una volta nella vita ci sta. Io, essendo solo, ho optato per il treno e poi l’autobus, evitandomi anche lo sbattimento di salire in macchina.
Oltretutto diverse sistemazioni in Trentino Alto Adige offrono l’abbonamento gratuito dei mezzi per la durata del soggiorno: un bel vantaggio. Inutile dire che la navetta per il Rifugio Auronzo non era compresa.
Il giro delle cime
Cinque tappe per il percorso. Partenza dal Rifugio Auronzo, posizionato a 2333 m s.l.m. e imbocco del sentiero 101. In venti minuti si arriva dapprima alla Cappella degli Alpini e poi al Rifugio Lavaredo. Da qui si comincia a salire un pò, tramite due strade.
Il tragitto subito a sinistra del rifugio è più faticoso dell’altro, ma si accorciano un pò i tempi ed ecco che si giunge alla Forcella di Lavaredo, dove le tre cime (Cima Piccola, Cima Grande e Cima Ovest) si presentano in tutta la loro imponenza.
Sempre lungo il comodo e largo sentiero 101 si arriva al Rifugio Locatelli, dove ho mangiato uno squisito tagliere di affettati misti tradizionali. Ma che ve lo dico a fà! Di fronte al ristoro la vista è impagabile.
Nella foto qua sotto notare bene il classico abbigliamento da escursione in montagna.
Dopo il pranzo si può rifare lo stesso percorso oppure cambiare e proseguire, prima in discesa e poi in salita, fino alla malga Langalm, dove dovete assolutamente provare il loro buonissimo yogurt, accompagnato da una fetta di strudel fatto in casa. Da lì al Rifugio Auronzo, per completare il tour, ci vuole solo più una mezzoretta.
Il tempo è passato veloce, ma quasi non me ne sono accorto. Ripeto, l’escursione è facile e merita di essere fatta. Ricordatevi però che, come per il Lago di Braies, stiamo parlando di un punto d’interesse molto forte del Sud Tirolo e quindi prima iniziate e meglio è.
Monguelfo e Villabassa
Sfruttando il treno gratuito, una volta tornato a Dobbiaco, mi sono recato nei paesini vicini per fare due passi in tranquillità. A Villabassa, dopo essermi imbambolato di fronte al sobrio edificio dell’Hotel Gasthaus Adler, ho visitato la maestosa Chiesa di Santo Stefano, il cui tetto è formato da svariati tasselli di legno dipinto.
A Monguelfo invece avrei fatto volentieri visita al Castello Welsperg, che però chiude al pubblico alle 17. Ho proseguito con una passeggiata lungo il fiume e poi nel piccolo centro storico, dove le numerose fontanelle sono gestite direttamente dai privati.
Il Dorfcafe di Monguelfo è il luogo ideale dove fermarsi per un aperitivo. Sapete cosa si beve in Val Pusteria? L’Hugo! Quello vero eh, non quello che ho bevuto a luglio in un bar di Tropea. L’Hugo è un cocktail molto buono, fatto con prosecco, sciroppo di fiori di sambuco, soda e foglioline di menta. Da provare!
Giorno 4: Vipiteno e Innsbruck
Vipiteno
Gita fuoriporta per me il quarto giorno. Direzione Austria, di nuovo, ma dall’altra parte. Ci vogliono poco più di due ore per arrivare a Innsbruck, destinazione principale della giornata.
Vuoi però non fermarti lungo la strada per un buon caffè? Vipiteno è il posto giusto. Fino ad allora sentito solo per via del celebre yogurt, Vipiteno, località più settentrionale d’Italia, si mostra come un borgo incredibilmente delizioso.
La Reichstrasse, o Via della Città Nuova, è una stradina che porta fino alla Torre delle Dodici, simbolo cittadino. Per il panorama alpino di fronte e l’eleganza degli edifici è sicuramente una delle strade più belle che abbia mai visto.
Innsbruck
Sono arrivato a Innsbruck senza farmi programmi su cosa fare e vedere, contrariamente a quanto faccio di solito.
La capitale del Tirolo mi ha dato il benvenuto nella splendida Maria-Theresien-Strasse, la strada più bella della città, il cuore del centro storico sempre pieno di turisti.
Proseguendo a piedi si arriva alla Herzog-Friedrich-Strasse, dove ha sede la Stadtturm, ossia la torre civica che offre una meravigliosa vista dall’alto, il famoso edificio del Tettuccio d’Oro, simbolo di Innsbruck, formato da ben 2.657 tegole di rame dorato, e il Helblinghaus, palazzo borghese dalla splendida facciata.
A breve distanza, camminando letteralmente col naso all’insù tra mille costruzioni raffinate e ben curate, si arriva al ponte Innbrücke, sopra al fiume Inn. Anche qui credo sia doveroso fermarsi, prendere la fotocamera e scattare. Le case coloratissime affacciate sull’acqua sono una più bella dell’altra!
Se avete tempo non perdetevi l’Hofburg, la residenza imperiale, dove potrete visitare le sale e gli appartamenti, e concludete con un giro sulla funivia Nordkettenbahnen che vi porterà su a 2000 metri per godere di un panorama unico.
Giorno 5: Escursione alle Piramidi di Terra e Gönneralm
Piramidi di Terra
Il quinto e ultimo giorno del viaggio nel Sud Tirolo l’ho dedicato ancora una volta a una camminata, con pranzo in malga incluso. Ho scelto la cornice del Parco Naturale di Ries-Aurina, una chicca incontaminata della regione.
Il giro mi ha condotto prima alle Piramidi di Terra e poi alla Gönneralm, eletta nel 2017 “Malga più amata dell’Alto Adige”.
Si parte dal parcheggio P3 di Plata, frazione di Perca, e si prosegue a piedi su strada asfaltata fino al bar-ristorante Schönblick. Da lì la strada comincia a salire abbastanza bruscamente, per poi calmarsi e portare in mezz’oretta alle rinomate Piramidi di Terra.
Di cosa si tratta? Uno spettacolo naturale incredibile, dove a essere protagoniste sono queste colonne argillose sulle quali troneggia un masso. Esso scivolando protegge la terra che c’è sotto e il verificarsi di eventi come frane e alluvioni contribuiscono alla creazione delle piramidi di terra, riparate proprio dal masso.
Gönneralm
Da lì alla Gönneralm ci vuole ancora un’ora e mezza, ma si possono scegliere due vie diverse. La strada forestale è più facile, larga, comoda da percorrere; il sentiero invece è ripido e impegnativo, tosto.
Gli sforzi però vengono premiati: la malga mi ha fatto capire sin da subito che non scherza in fatto di qualità. Il piatto di formaggio grigio e la tagliata di manzo mi hanno lasciato sensazioni positivissime, una bontà assoluta.
Al ritorno stessa strada fino al parcheggio, con bomba d’acqua improvvisa della durata di mezz’ora, ma per fortuna ero già in macchina sulla via di casa. Così ho salutato il Sud Tirolo, un semplice arrivederci, perchè in questo angolo d’Italia ci voglio tornare ancora parecchie volte.
Sono giunto al termine del viaggio e quindi del mio racconto su cosa fare in Val Pusteria. E ora ditemi, ci siete mai stati in Trentino Alto-Adige? Cos’avete visto di bello? Io sinceramente non vedo l’ora di organizzare un’altra settimana nelle prossime estati!
Per maggiori info sulle attività disponibili, vi rimando al sito ufficiale della Val Pusteria.
Tantissime idee e tanti spunti per qualche week end o gita in queste zone che non ho ancora avuto occasione di visitare.
Cose da fare ce ne sono, non ti rimane che fare la valigia e via! Le Dolomiti ti aspettano 😉
Beh, in effetti, ci vuole proprio poco ad innamorarsi del lago di Braies; la foto con le barchette è spettacolare. Bellissime le altre località che hai visitato; le ho viste in inverno durante i Mercatini di Natale e mi sono ripromesso di tornarci in estate. In particolare, sono attratto dalla Tre Cime di Lavaredo e questa camminata la devo fare assolutamente. Un soggiorno con i fiocchi
D’inverno l’atmosfera immagino sia magica!!
Mi piacerebbe vedere i famosi mercatini 😉
Che luoghi speciali! Sembra di rivedere alcune scene dei cartoni della mia infanzia!
Sono posti bellissimi, da godersi al 100% 😊
Ma la meraviglia! Alla fine quest’anno ho rimandato alla fine di luglio per non perdere la caparra, speriamo di poterci andare! Voglio andare a scoprire il Monte Elmo, il lago Sorapis e tornare sulle Tre Cime. Il resto lo deciderò al momento!
Hai un programma molto ambizioso 😊
Ho passato diverse ferie estive in Val Pusteria (e d’inverno a sciare).
Ho fatto quasi tutte le cime a destra e sinistra della Val Pusteria, quasi tutte con mia moglie. Tre volte sulla Croda del Becco, due volte salendo dal lago di Braies e una volta dal Rif. Pederu.
La Val Pusteria è un vero paradiso per gli escursionisti, e i luoghi sono infinitamente belli. Ricordatevi del Parlamento delle marmotte. Non abbiamo mai visto così tante marmotte e così numerosi camosci come in quella escursione dal Rif. Pederu
Anch’io ho sempre preso alloggio a Valdaora. Di sopra, però.
Un’altra splendida escursione è quella dal Lago di Anterselva per la Forcella Ripa e arrivare alla Neue Barmer Hutte e così sempre dal lago di Anterselva alla Croda Rossa.
Ciao Giulio, grazie per l’arricchimento. Sei molto più pratico di me sulla zona! Mi segno tutto per la prossima volta!
Stiamo facendo l’itinerario suggerito da te, grazie mille e complimenti perché lo hai scritto con tutte le informazioni!
Molto apprezzato!
Grazie mille Laura! Andata bene la vacanza?