Avete voglia di trascorrere una bella giornata in un luogo fuori dalle rotte turistiche? I Colli Tortonesi sono la risposta giusta. Scopriamo insieme questo felice angolino della provincia di Alessandria.
Colli Tortonesi, dove natura e cultura s’incontrano
I Colli Tortonesi rappresentano un territorio di notevole interesse storico e paesaggistico. Ruotano intorno a Tortona, città piemontese di neanche trentamila abitanti, diventata colonia romana con il nome di Derthona perchè situata in una posizione strategica dal punto di vista commerciale e militare.
Insieme all’Ente Turismo Alexala, che mi ha supportato efficientemente in quest’avventura, ho avuto modo di conoscere una zona lontana dai flussi di massa. I Colli Tortonesi sono stati una novità assoluta per me, ben presto trasformatasi in gradita sorpresa.
Durante la giornata sui Colli Tortonesi, ho avuto un ottimo compagno di squadra: Ivan, guida turistica e accompagnatore cicloturistico innamorato del suo territorio.
Se sono tornato a casa felice, è anche grazie ai momenti trascorsi con lui, che mi ha portato in luoghi autentici, raccontandomi tante cose interessanti. Oltre che molto competente, è un ragazzo alla mano e disponibile.
Bando alle ciance, è ora di cominciare a parlare dell’itinerario di un giorno sui Colli Tortonesi, dove ho potuto fare un mix di cultura, natura e specialità gastronomiche.
In questo articolo non scriverò soltanto di cosa vedere nei dintorni di Tortona, ma vi suggerirò anche un particolare posticino dove mangiare e una buona struttura dove dormire, in modo da sfruttare una giornata intera sui colli.
Cosa vedere sui Colli Tortonesi
Tortona e il Museo del Divisionismo
La giornata sui Colli Tortonesi non può che partire dal suo centro principale, Tortona appunto. Tranquilla, a misura d’uomo, ideale per una passeggiata nelle sue vie di ciotoli.
L’antica e fiorente città di origine romana si mostra da lontano con l’imponente statua bronzea ricoperta d’oro della Vergine, posizionata sul Santuario della Madonna della Guardia.
Sapete che a Tortona sono nati i Baci di Dama? Si presentano come due biscottini sferici che uniti insieme racchiudono uno strato di cioccolato. Vi consiglio di passare dalle celebre Pasticceria Zanotti, che dal 1893 produce i baci. Fate la scorta!
In prossimità della Piazza del Duomo s’affaccia la splendida Pinacoteca di Tortona, una chicca da visitare assolutamente.
L’ingresso è gratuito e permette di entrare in contatto con i maestri di una particolare tecnica pittorica sviluppatasi nell’Italia centro-settentrionale a partire da fine ‘800: il Divisionismo.
All’interno del Museo del Divisionismo, il percorso si snoda tra varie sale, dove una guida specializzata parla del lavoro eseguito dagli artisti più importanti del periodo: Segantini, Previati, Longoni, Barabino, ma soprattutto Giuseppe Pellizza da Volpedo, che ha assunto un ruolo centrale durante il mio soggiorno sui Colli Tortonesi.
La Pinacoteca di Tortona è l’unica sede museale italiana dedicata esclusivamente al Divisionismo, curiosa tecnica che consisteva nella pura scomposizione del colore.
Piccoli tratti morbidi, pennellate leggere a virgolette, che portano effetti luminosi sulle opere. I soggetti sono diversi: spiccano i paesaggi, ma non mancano le tematiche sociali, come le scarse condizioni lavorative di quei tempi.
Se siete a Tortona, non potete perdervi la visita al Museo del Divisionismo. Ricordatevi però di riservare il posto, telefonando a questo numero: 0131/822965.
Volpedo, uno dei borghi più belli d’Italia
Dopo la visita alla Pinacoteca, abbiamo proseguito l’itinerario sui Colli Tortonesi recandoci in uno dei paesini più interessanti del territorio, Volpedo.
Un ponte sul torrente Curone lo separa da Monleale, acerrime rivali di fazioni guelfe e ghibelline, che a inizio ‘500 combatterono tra loro portando alla distruzione dell’antico castrum di Volpedo.
A fine secolo, durante la dominazione spagnola, esso venne ricostruito. Ancora adesso si possono vedere tracce delle vecchie mura che circondavano il borgo di Volpedo.
Addentrandosi nel cuore del villaggio, tra le vecchie case edificate con la pietra della Val Curone, si può visitare la splendida Pieve di San Pietro, un’autentica perla romanica risalente al X secolo e ricostruita nel XV.
Non lasciatevi ingannare dalla semplicità della facciata in mattone. Entrate e spalancate gli occhi di fronte ai bellissimi affreschi quattrocenteschi che abbelliscono la chiesa.
Volpedo e Giuseppe Pellizza
A un minuto dalla Pieve è situata la casa natale di Giuseppe Pellizza da Volpedo, uno dei più importanti pittori di fine Ottocento. La sua vita durò poco, meno di quarant’anni, a causa del suicidio avvenuto proprio all’interno del suo studio.
Proveniente da una famiglia di agricoltori, Pellizza si formò dapprima all’Accademia di Brera, dove imparò per quattro anni, e poi si spostò in altre città: Roma, Firenze, Bergamo e Genova. Alla fine fece ritorno a Volpedo, dove rimase fino alla morte.
Oggi è possibile visitare lo studio atelier di Pellizza da Volpedo, dove troviamo alcuni ritratti (in particolare “Ritratto di mia mamma” e “Ritratto di mio papà”, primi dipinti inviati all’Accademia di Brera e riconosciuti dalla critica). Inoltre, essendo stato Giuseppe un grande amante della lettura, sono rimasti scaffali pieni di libri e testi di storia e filosofia.
Lo studio, reso molto luminoso dallo stesso Pellizza grazie alla costruzione di un lucernario sul soffitto, contiene ancora reperti risalenti ai suoi momenti di pittura. Non mancano pennelli usati, tubetti di colore, bozze di disegni e tavolozze. Un ambiente suggestivo, da non perdere durante una giornata sui Colli Tortonesi.
Usciti dall’atelier, Ivan mi ha condotto nella vecchia Piazza Castello, dove oggi è posizionata la riproduzione dell’opera più grande di Pellizza e una delle più celebri d’Italia: Il Quarto Stato.
Pellizza ci mise tre anni (1898-1901) per finire il dipinto, rappresentante la protesta di un gruppo di lavoratori di Volpedo, realmente esistiti. Un corteo quasi trionfale che avanza lento, in maniera pacifica e sicura, capitanato da tre soggetti in primo piano: due uomini e una donna con un bimbo in braccio (Teresa, moglie del pittore).
Un’opera che è stata completata dopo due abbozzamenti diversi: Ambasciatori della fame e Fiumana. Il Quarto Stato è il risultato finale.
Escursione nel verde: giro ad anello a Paderna
Per vivere appieno un’esperienza sui Colli Tortonesi, bisogna dare spazio anche al contesto naturale circostante.
I borghi autentici del territorio sono collocati in mezzo a morbide colline dove spiccano campi di grano, girasoli e balle di fieno.
Alcuni panorami mi hanno ricordato molto la Langa Astigiana, una terra autentica dove boschi e vigneti si danno la mano.
Ivan, appassionato di escursioni e cicloturismo, ha organizzato una piacevole camminata nel verde, un giro ad anello di circa 6,5 km iniziato e concluso a Paderna, un comune di origine medievale situato a dieci minuti da Tortona.
Abbiamo seguito un percorso adatto a tutta la famiglia, principalmente in piano, con qualche discesa e salita semplice. Siamo entrati nel bosco e quando ne siamo usciti eravamo davanti a un manto dorato di grano, affiancato da rotoballe e vigne di Timorasso, vino tipico dei Colli Tortonesi.
Se vi piace fare escursioni nella natura, questo percorso ve lo suggerisco a occhi chiusi.
Dove mangiare sui Colli Tortonesi
Anche stavolta, sui Colli Tortonesi, ho avuto modo di assaggiare piatti locali all’interno di un ristorante molto curato, che offre una vista stupenda dai tavoli all’aperto.
Ivan mi ha portato a mangiare a Costa Vescovato, alle Valli Unite, una cooperativa formata da 30 soci che collaborano tra loro per offrire un’esperienza completa.
Alle Valli Unite ognuno fa qualcosa. Chi alleva bovini da carne e suini, chi coltiva la vite, cereali, foraggi, chi si occupa del ristorante e chi degli appartamenti dove dormire, chi dell’apicoltura e dello spaccio per la vendita diretta dei prodotti.
Dunque, l’intero menu della cena si è basato su ingredienti a chilometro zero, o, come dice Ivan, a centimetro zero. Bresaola di Fassona e grana, insalata di farro, agnolotti ai due arrosti, grigliata con verdure ai ferri, e altro. Vi ho fatto venire fame?
Ringrazio Valli Unite per l’ottima cena, e anche per aver fatto un esclusivo strappo alla regola, facendomi assaggiare due specialità dei Colli Tortonesi non prodotte da loro: il Salame Nobile del Giarolo e il formaggio Montebore.
Il primo è un insaccato prodotto interamente a mano e proveniente da suini allevati allo stato semibrado. Le carni vengono insaporite con sale, pepe, vino rosso Obertenga e aglio, poi lasciate stagionare da 4 a 18 mesi. Risultato: salame dal gusto morbido e intenso.
Il Montebore invece è un particolare formaggio di origine antica, formato da un 70% di latte vaccino e 30% ovino. Dopo una doppia rottura della cagliata con un cucchiaio di legno, il prodotto viene scolato e salato, fatto riposare e poi stagionare da 3 settimane a 4 mesi. Si presenta come tre forme di diametro decrescente, messe una sopra l’altra.
Dove dormire sui Colli Tortonesi
Al fine di trascorrere una giornata completa sui Colli Tortonesi, sarebbe bene fermarsi a dormire sul posto, la sera prima o la stessa.
Io ho alloggiato in un locale davvero molto carino, sito in un borgo che lo è altrettanto, ovvero Spineto Scrivia. Tra l’altro questo paese è a due passi da Paderna, dove si fa l’escursione nella natura.
Casa Guatelli è una guest house posizionata nel centro storico di Spineto, vicino a una pizzeria, un alimentari e l’ufficio postale.
La cosa particolare di Casa Guatelli sono le rimanenze delle mura quattrocentesche dell’antico castello che proteggeva il borgo. Belli anche il soffitto con le travi di legno, le finestre e la terrazza esterna dove vi è collocato un tavolino. C’è il wifi, l’aria condizionata e il parcheggio a pochi metri.
Per iniziare o concludere un’esperienza sui Colli Tortonesi in maniera rilassante e spensierata, questo è il posto ideale.
In questo articolo vi ho portati alla scoperta di un territorio autentico e affascinante, che non vede l’ora di essere esplorato. I Colli Tortonesi sono la scelta giusta per una giornata o un weekend di serenità.
Siete mai stati in questa zona del Piemonte? Se no, vi piacerebbe farci un salto? Raccontatemelo nei commenti sotto al post.
C’è una novità, per chi mi segue. Da poco ho aperto un profilo anche su TikTok, dove racconto le mie avventure sotto forma di video. Venite a trovarmi, vi aspetto!
Grazie!
Prego!
Grazie per il programma molto dettagliato
Grazie a te per essere passata di qua!